Il Bisturi di Clairemont Ferrand: I media non riescono più a fabbricare eroi o mostri
A prescindere dal merito sul caso Regeni, si può osservare come non sia riuscita, soprattutto da parte di Repubblica, l’operazione di far diventare questa sfortunata persona un eroe e un martire, soprattutto se per ipotesi lo fosse davvero.
L’operazione oramai non riesce più neanche nell’intento opposto e cioè quello di fabbricare mostri.
Infatti abbiamo visto come si è fatto di tutto e di più per delegittimare e indicare al pubblico ludibrio persone come Gianroberto Casaleggio, cofondatore del M5S, che è diventato invece un eroe, consacrato tale dalla sua morte prematura nel pieno dell’attività.
Lo si è fatto è lo si sta facendo con Beppe Grillo, anche lui cofondatore del M5S, ma con scarsissimi risultati.
Sotto i nostri occhi vediamo l’operazione di delegittimazione distruttiva della sindaca di Roma Virginia Raggi e degli assessori da lei scelti, sopratutto per la Muraro, per non parlare dei giornalisti piranha che stanno addosso ai più esposti del M5S, a partire dal Vice Presidente della Camera Luigi Di Maio.
Ma anche in questi casi i risultati non lasciano ben sperare ai delegittimatori professionali che si considerano giornalisti.
Il gioco non riesce più perché i giornalisti e i loro giornali hanno perso ogni credibilità di fronte alla gente: oggi sono davvero passati i tempi in cui si diceva “l’ho letto sui giornali” per vincere una diatriba dialettica.
Prima di credere a qualcosa scritta sui giornali la gente fa molte indagini su internet con la lente di ingrandimento, per farsi in ogni caso un’opinione personale.