Mandando via Renzi, mandiamo via chi ce lo ha messo… a fare i compitini

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Il Bisturi di Clairemont Ferrand: Mandando via Renzi, mandiamo via chi ce lo ha messo… a fare i compitini

Un pericoloso fantasma si aggira per l’Italia (e per l’Europa): il M5S.

Per esorcizzare e annichilire questo pericoloso fantasma si ricorre a una tecnica che dovrebbe essere formidabile: l’accusa di populismo.

Di che cosa si tratta? Forse in pochi si sono presi la briga di verificare cosa indica innanzitutto nel suo significato.
Garzanti così lo definisce:

“1. atteggiamento o movimento politico, sociale o culturale che tende all’elevamento delle classi più povere, senza riferimento a una specifica forma di socialismo e a una precisa impostazione dottrinale

2. (spreg.) atteggiamento politico demagogico che ha come unico scopo quello di accattivarsi il favore della gente”.

Nel primo significato richiama, in altre parole, alla tutela delle persone escluse dal benessere, esclusivo appannaggio del gruppo, poco numeroso, delle persone con redditi alti, benestanti insomma.

Nel secondo, in senso dispregiativo, indica chi, movimento politico o persona, si fa carico di rappresentare le persone escluse dal benessere con il fine esclusivo di sollecitare il loro consenso in qualsiasi modo ‘disonesto’, insincero e non trasparente per poi arrivare al potere, raggiunto il quale le nobili intenzioni verrebbero messe da parte per acquisire solo vantaggi personali. E così si potrebbero definire dei profittatori dell’ignoranza delle persone povere che non sarebbero così in grado di capire bene chi davvero li tutela e chi rappresenta i loro interessi, difendendoli efficacemente.

Come facilmente si può riscontrare, il mondo massmediatico italiano, che certamente non è controllato nella proprietà e perciò nello stabilire la linea editoriale, da persone con bassi redditi, utilizza il termine populismo solo nel suo significato dispregiativo.

E’ bene precisare che mentre qualche anno fa, i cosiddetti operatori dell’informazione e cioè quelli comunemente definiti con il termine giornalisti, facevano parte del gruppo delle persone agiate, ultimamente, grosso modo dal 2008 in poi, si sono visti diminuire enormemente il loro tenore di vita e oggi non appartengono più al gruppo cui appartenevano prima anche se non si possono definire indigenti. Mantengono il blasone ma le loro condizioni di vita sono drasticamente peggiorate, ma essi, per orgoglio o per il rifiuto di prenderne atto, si sentono ancora come se le loro condizioni fossero non mutate nella loro valenza positiva e perciò credono di tutelare meglio se stessi difendendo interessi che nella realtà non sono più loro. E così si scagliano con rabbia e odio contro i ‘populisti’, mentre ad una valutazione oggettiva, disincantata e distaccata, proprio essi dovrebbero sostenere. Ma la paura è che manchi il pane, così preferiscono la dignità ferita e la libertà limitata, piuttosto che correre il rischio di vivere come persone libere. Ma in effetti coltivano ancora il sogno di far parte dell’élite.

Ma andiamo ancora più in profondità.

L’élite, che per definizione dovrebbe essere la classe dirigente che cura il benessere di tutti, e cioè anche di quelli che non hanno esattamente i loro stessi interessi, dovrebbe essere legittimata a esercitare la funzione di governo in quanto riesca ad assicurare all’insieme della nazione condizioni di vita dignitose. Se così fosse nella realtà, il problema del ‘populismo’ neanche si porrebbe perché mancherebbero le condizioni minimali e indispensabili per affermarsi e trovare sostenitori.

Ma cosa è successo a partire dai primi anni del nuovo millennio?

C’è stato l’avvento dell’euro, l’espandersi delle competenze e poteri dell’Unione Europea, la finanziarizzazione spinta dell’economia, in altri termini la scelta di far prevalere l’economia di carta in Occidente, assicurandosi enormi e assurde ricchezze per pochissimi (gli squali alla Soros), e lasciare alla Cina e all’Oriente la fatica di produrre le cose materiali utilizzandone gli operai sotto pagati e senza diritti.

Questo modello è andato in crisi irreversibile con il fallimento di Lehmans Brothers.

Solo che si è voluto fare finta di nulla, individuare qualche capro espiatorio, e continuare tutto come prima, scaricando questa crisi di Wall Street su tutto il resto del mondo. Ma è di tutta evidenza come il sistema non regga più. Non avrebbe retto neanche con il bellicismo della Clinton, chiamata a rappresentare quegli interessi, per intenderci meglio, gli interessi degli gnomi di Wall Street, di Soros e compagnia.

Ma gli americani, nonostante l’enorme potenza di fuoco di questa compagnia, hanno chiaramente preferito cambiare registro. Hanno dichiarato fallito quel modello di economia. E così si apprestano a fare gli italiani, i francesi, i tedeschi, gli spagnoli, persino gli inglesi e gran parte degli europei a ovest e a est.

Una classe dirigente che ha clamorosamente mancato gli obbiettivi minimali deve essere confermata? Non ci insegnano loro il tanto decantato merito, l’osannata corrispondenza necessaria tra risultato e premio? E perché proprio per loro, le loro regole, che hanno scritto loro nei loro sacri canoni, non dovrebbero valere?

Beh… perché il popolo non capisce niente e ancor meno dei ragazzi senza arte né parte, quelli del M5S, che lo vorrebbero tutelare nel suo interesse essenziale e vitale.

I rappresentanti italiani di questa élite, che si è genuflessa senza vergogna, senza dignità, a quella tedesca e americana e che con la sua incapacità ha impoverito il nostro popolo, distrutto la nostra industria, il nostro sistema bancario, il nostro sistema sanitario, il nostro welfare, pretende ancora di esercitare il potere politico, economico, finanziario per designazione del destino, quello rigorosamente laico però, quello, dei soldi e del potere, fine a se stesso.

Per bocca di Napolitano e di qualche altro intellettuale ‘organico’, come un tempo si definivano quelli obbedienti, vorrebbero persino che fosse abolito il suffragio universale, e così fossero abilitati al voto solo quelli illuminati e quelli da loro scelti, ovviamente per obbedienza e servilismo.

In tale maniera vorrebbero continuare a esercitare il potere per produrre ancora nuovi terrificanti disastri.

Loro, la cosiddetta classe dirigente italiana, l’élite nostrana, ha lasciato in macerie la nostra nazione e ha ridotto al lastrico milioni di famiglie italiane, che ora fanno la coda alle mense della Caritas in tutte le città di quello che fu il Bel Paese.

Essi non sono più abilitati a governare perché hanno dimostrato di non esserne in grado. Ben vengano persone, giovani e persino giovanissime, che non hanno, fortunatamente, la loro esperienza e il loro curriculum. Sicuramente non combineranno i loro disastri e non potranno che fare meglio di loro. Del resto l’asticella è talmente bassa che con pochissimo sforzo la si può saltare a una tacca superiore.

Prima avevano scelto un certo Monti, di triste memoria, poi sono passati a un certo Letta, che sarebbe dovuto rimanere sereno, recentemente hanno scelto un ragazzotto fiorentino che sa fare quasi bene il mestiere di commediante in tv. Lui non meriterebbe nessuna considerazione, ma purtroppo siamo costretti a farlo, perché mandando via lui, stiamo mandando via chi ce lo ha messo… a fare i compitini, decisi oltretutto dai loro capi tedeschi e che loro hanno semplicemente a lui riferito.

Non possiamo mancare l’occasione di dire, anzi di scrivere NO, a tutti loro non più tardi di Domenica prossima, fra due giorni due!

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