Bugie su bugie. I pidioti non sanno fare altro.
Ora ci mancava solo questa pagliacciata: paragonare il caso di Mafia Capitale all’incidente di percorso della giunta Raggi a Roma.
Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico, ha dato il meglio di sè nell’ultima puntata di Otto e Mezzo. Presenti in studio Orfini e la conduttrice Lilli Gruber e Marco Travaglio è collegato in diretta. E sentite cosa dice Orfini davanti a milioni di telespettatori:
“Potrei obiettare a Travaglio che anche Buzzi allora era incensurato e anche essere stato ad una cena con lui…”
Il direttore del Fatto Quotidiano perde le staffe e interrompe Orfini, urlando: “Buzzi era un ergastolano per omicidio, aveva assassinato il suo socio con 40 coltellate. Cosa sta dicendo? Era un ergastolano graziato per omicidio”.
Ma sbattergli la verità in faccia, ad Orfini non è bastato, visto che ha proseguito nelle sue lodi a Salvatore Buzzi. Uno che, ricordiamolo, diceva che “con immigrati si fanno molti più soldi che con la droga”.
Questo è il Partito Democratico, signori.
C’è poco da commentare, tutto diventa plausibile, ma l’accanimento totale sul Movimento 5 Stelle dovrebbe essere sotto gli occhi di chi ha almeno la coerenza di saper giudicare obiettivamente. Ha detto bene Travaglio, lasciare tutto fino alla prossima legislatura, prepararsi e vedere chi è tanto bravo da fare le cose per bene. Visto che il buco di Roma e le malefatte, vengono attribuite anche al M5S. Oppure allearsi con la Lega e e la Meloni, e così sbaragliare tutti, scrivendo delle regole ben precise che possano evitare cambiamenti di coalizione. Spartirsi i posti e mandare al diavolo tutti. Lasciarli parlare e governare bene per azzittirli, fregandosene delle critiche nel dimostrare di saper governare per gli Italiani. Alla fine non avrebbero più argomenti, se tutto fosse fatto bene.