Faziosa (a spese degli italiani), la Botteri leader anti Trump

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Ecco perché paghiamo il canone Rai: per mantenere giornalisti faziosi che ogni giorno da più di 50 anni disinformano gli italiani.

Sono tanti, ma alcuni sono più spudorati di altri.

Franco Iacch su Il Giornale, si chiede, ad esempio, “perché i cittadini italiani sono obbligati a pagare il canone Rai, e quindi lo stipendio della corrispondente da New York Giovanna Botteri (200mila euro all’anno più benefit), per sentire ogni giorno la cronaca politica distorta dalla faziosità?”

La Botteri, continua Iacch, “ha illuminato i telespettattori con suoi servizi, spargendo veleno su ogni iniziativa del partito repubblicano, in particolare sul nuovo inquilino della Casa Bianca Donald Trump, e spalmando invece miele e salamelecchi sulla politica di Obama e sulla candidata trombata alla Casa Bianca Hillary Clinton”.

Un classico dei media italiani. Il problema è che la Rai dovrebbe essere un servizio pubblico che offre un’informazione imparziale e a 360 gradi. E non dovrebbe, come vorrebbe il governo di turno, influenzare l’opinione dei cittadini. Dopo la sconfitta della Clinton, la Botteri ha detto:

“Che cosa succederà a noi giornalisti? Non si è mai vista come in queste elezioni una stampa così compatta e unita contro un candidato… Che cosa succederà ora che la stampa non ha più forza e peso nella società americana?”. Sotto potete vedere il video:

Ma c’è di peggio. Solo qualche settimana fa, racconta Iacch, la Botteri “ha infilato tre balle in un solo servizio”. Ecco quali sono:

1. “Ha detto che Trump, durante la sua prima conferenza stampa ufficiale ha attaccato personalmente un giornalista.
Falso, ha solo detto a un reporter della Cnn che non voleva rispondere alle sue domande”.

2. “Ha affermato che Rex Tillerson, nuovo segretario di Stato, «è notoriamente amico della Russia».
Falso. Tillerson, durante l’audizione al Congresso, ha chiarito che essendo imprenditore ha fatto affari con imprese russe”.

3.
“Sempre su Tillerson, ha stravolto a suo uso e consumo la risposta del segretario di Stato al Congresso”.
Alla domanda se considerasse Putin un criminale di guerra, secondo la Botteri Tillerson avrebbe risposto «No». Falso, Tillerson ha detto (basta verificare il video in lingua originale): «Non userei quel termine» e «dovrò raccogliere più informazioni per consigliare il presidente». Nessuno sia tratto in inganno, non è uno scivolone ma pura volontà di mentire agli ascoltatori. Che la pagano pure”.

Giudicate voi e poi chiedetevi se è giusto pagare il canone per questa informazione.

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