Stampa italiana: da carnefici a vittime, ma a commuoversi non saranno in molti

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Il Bisturi di Clairemont Ferrand: Stampa italiana: da carnefici a vittime, ma a commuoversi non saranno in molti

Mario Calabresi con una lenzuolata stile Scalfari vuole convincerci che nei confronti del M5S il suo giornale è vittima anziché carnefice.

Non può fare a meno di ammettere, però, che Repubblica insieme a tutta la stampa italiana “ha un deficit di credibilità”.

Come mai? Da dove deriva il deficit di credibilità di Repubblica riconosciuto dal suo stesso Direttore?

Certo che non è pensabile che lui non ne sia a conoscenza, ma agire davvero per rimuoverlo significherebbe agire esplicitamente contro gli interessi che deve proteggere.

Infatti è mai possibile che Repubblica faccia una informazione accurata, “stile Raggi” riguardo a Carlo De Benedetti, suo principale azionista che nomina il Direttore del suo giornale e perciò tramite lui decide la linea editoriale?
È mai possibile che riguardo a De Benedetti faccia una campagna stampa ‘stile Raggi’ sul mancato rimborso di oltre 600 milioni da parte di Sorgenia, controllata indirettamente da De Benedetti e famiglia, nei confronti del Monte Paschi di Siena?
Potrà mai mettere in evidenza che la famiglia De Benedetti ha negoziato con Mps per essere liberata dal peso di quel debito, evitando allo stesso tempo che Sorgenia fosse dichiarata fallita?

Semplice per i De Benedetti ma non per gli imprenditori privi del loro potere mediatico rappresentato da Repubblica, L’Espresso, ecc.: il Monte dei Paschi ha trasformato i crediti nei confronti di Sorgenia in azioni della stessa Sorgenia cedute dai De Benedetti. Così in un solo colpo si sono liberati delle conseguenze dell’insuccesso imprenditoriale e hanno evitato che fosse dichiarato il fallimento della società da loro indirettamente posseduta e per cui avevano espresso consiglio di amministrazione e amministratore delegato nella persona di Rodolfo De Benedetti, figlio del più famoso e anziano Carlo.

O forse qualche esponente del PD ha avuto un trattamento “stile Raggi”? O qualche esponente dell’establishment italiano protetto da Repubblica?

Non è stato messo in conto da questi signori che fino a quando non c’era internet la loro verità era la verità tout court. Ma ora non è più così. Le persone oggi si informano con fonti alternative e costruiscono in maniera autonoma le loro opinioni. Da qui il loro livore contro il cosiddetto ‘populismo’, il loro mostro di più recente costruzione. Il referendum, con un risultato di chiarezza devastante per l’establishment nostrano, ha mostrato tutta la loro impotenza.

Internet ha messo in crisi definitiva questo assioma della loro verità che diventa la verità assoluta con il timbro della religiosa laicità e perciò si sono visti nudi, senza il potere che avevano prima di decretare il successo o insuccesso di qualsiasi leader politico. Oggi non è più così.

Che fare di fronte a questa situazione imprevista?

Il M5S, proprio in virtù del fatto che si tratta di giovani e giovanissimi al di fuori di qualsiasi logica di potere e che esercitano l’attività politica da pochissimo tempo, non è ricattabile, non avendo scheletri negli armadi e quindi diventa molto difficile costruire scandali e far montare su l’immagine del mostro!

Con Virginia Raggi la tecnica che ha funzionato benissimo ogni volta che è stata usata, non ha prodotto i risultati attesi, anzi l’aggressione di cui è vittima sta producendo un boomerang.

La gente, parola terribile per loro, non si è bevuta lo storytelling che avevano messo su e si sta rivoltando contro di loro.

Che fare quindi?

Beh gli è rimasta solo la strada di costruirsi l’immagine di vittime dei nuovi potenti – il M5S, cosa così ridicola da far scompisciare dalle risate, insomma siamo al migliore Totò – perché quella di carnefice non ha funzionato!

Ieri su Repubblica e sugli altri giornali dell’establishment italiano avete visto in azione il cambio di linea editoriale. I direttori si sono parlati: ed ecco la lenzuolata di avantieri di Luciano Fontana sul Corriere della Sera e quella di ieri di Calabresi su Repubblica.

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