Non abbiamo più parole.
Paolo Gentiloni, il capo del “quarto governo NON eletto dal popolo“, ha dichiarato che “grazie all’impegno dei governi guidati da Renzi e da chi l’ha preceduto, ci siamo rimessi gradualmente in carreggiata”.
Una balla mondiale, una bufala, una “fake news” (termine oggi tanto di moda). Chiamatela come volete, il problema è un altro: queste dichiarazioni sono state riportate dalle agenzie, dai giornaloni e da Rainews, ma non smentite da nessuno, finché… non le abbiamo lette noi.
Sembra di rivivere lo storytelling renziano dell’Italia che riparte:
“Oggi siamo in piccola parte fuori, ma come sempre i dati macroeconomici, l’inversione delle grandi cifre aggregate fanno fatica ad avere effetti immediati sul territorio. Chi lavora nelle istituzioni ha il dovere di rappresentare le cose per come sono.
Veniamo da una crisi terribile, abbiamo invertito la tendenza nei grandi dati aggregati dell’economia, ma abbiamo ancora molto da fare perché questa inversione di tendenza abbia effetti nella vita del Paese. Ciò sarà possibile solo se proseguiremo su questa strada. Se continuiamo su questa strada possiamo raggiungere quei risultati. Bisogna prendersi cura dei danni sociali”, ha detto il premier intervenendo a palazzo degli Elefanti di Catania dopo l’incontro con i Sindaci etnei.
Riassumendo, Gentiloni vuole farci credere che ci siano segnali di ripresa, ma che ancora gli effetti non si manifestano.
Ma la verità è un’altra: la ripresa non c’è e gli italiani sentono la crisi oggi più che mai. Lo rivela un “Alla luce di queste preoccupazioni non stupisce, quindi, che 2 italiani su 3 (67%) ritengano che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, con una crescita di 7 punti rispetto al marzo 2016, mentre solo il 15% è di parere opposto e il 18% sospende il giudizio. E non stupisce neppure che 1 italiano su 2 esprima un giudizio negativo sul governo (52%) e sul premier Gentiloni (50%), allorché 1 su 3 (rispettivamente il 32% e il 35%) si esprime in termini positivi.”
Un italiano su due boccia il governo Gentiloni
Dalle rilevazioni di Pagnoncelli emerge che “gli italiani hanno interiorizzato la crisi e faticano a vedere vie d’uscita. Uno su 2 prevede che la propria situazione rimarrà invariata nel prossimo futuro, 1 su 4 si aspetta un peggioramento e solo 1 su 5 un miglioramento. Gli ottimisti sono in flessione del 2% rispetto al marzo 2016 e del 5% rispetto al 2015”.
E che “oltre 3 italiani su 4 si dichiarano molto (52%) o abbastanza (25%) preoccupati”.
E ancora: “La maggioranza relativa (39%, + 2% rispetto a un anno fa) teme che il peggio debba ancora arrivare, il 30% ritiene che siamo all’ apice della crisi e il 20% è convinto che il peggio sia passato. Le preoccupazioni maggiori riguardano il lavoro, citato spontaneamente tra i problemi principali dall’ 80% degli intervistati, senza grandi variazioni negli ultimi anni, nonostante il miglioramento dei dati occupazionali”.
Alla luce di queste preoccupazioni non stupisce, prosegue Pagnoncelli, “che 2 italiani su 3 (67%) ritengano che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, con una crescita di 7 punti rispetto al marzo 2016, mentre solo il 15% è di parere opposto e il 18% sospende il giudizio.
E non stupisce neppure che 1 italiano su 2 esprima un giudizio negativo sul governo (52%) e sul premier Gentiloni (50%), allorché 1 su 3 (rispettivamente il 32% e il 35%) si esprime in termini positivi”.
Insomma cambiano i governi ma il vizio non lo perdono: questi mentono agli italiani.