Venerdì scorso a Otto e Mezzo, programma condotto da Lilli Gruber su La7, c’è stata una polemica tra la giornalista del Foglio Annalisa Chirico e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio sul caso Consip e sul ruolo del magistrato John Henry Woodcock.
La conduttrice ha riportato le dichiarazioni di Matteo Renzi, il quale il giorno precedente aveva dichiarato “che alcuni PM sono specializzati in inchieste che arrivano al nulla di fatto, con carriere che parlano per loro”.
La Chirico ha commentato le dichiarazioni dicendo: “Credo che il riferimento fosse al PM Woodcock, qualche riflessione secondo me dobbiamo farla, tanto più se pensiamo alle fughe di notizie che da mesi si rincorrono proprio dalla procura di Napoli, da quegli uffici giudiziari, e delle quali Il Fatto Quotidiano si è alimentato abbondantemente”.
Non si è fatta attendere la replica di Travaglio, che ha detto: “Se Renzi ce l’ha con Woodcock sbaglia di grosso bersaglio, intanto perché Woodcock ha un ottimo rapporto tra inchieste fatte e condanne ottenute, salvo quando gli rubano le inchieste e gliele insabbiano altre procure meno attive di lui.
È molto pericoloso che un politico così importante se la prenda con magistrati dell’Antimafia di Napoli, perché mi domando con quale fiducia dovremmo seguire i processi alla camorra, visto che a seguirli sono gli stessi magistrati che quando s’imbattono in un politico diventano improvvisamente degli incapaci e dei cialtroni”.
E ancora: “Il problema è che, come al solito, dopo una settimana di notizie sulle indagini, si è già deciso chi sono i colpevoli, non le guardie ma i ladri”.
La giornalista del Foglio è poi intervenuta dicendo che Travaglio difendendo Woodcock “difende il suo datore di lavoro”.
“Questa è una sua calunnia di cui l’invito a portare le prove, altrimenti ne risponderà nei tribunali” è stata la risposta di Travaglio.
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