Denigrare i 5 Stelle è il loro obbiettivo principale.
Il vergognoso episodio di ieri, ovvero il no dei senatori della Repubblica alla decadenza di Minzolini, dovrebbe indignare tutti gli italiani. Eppure a Otto e Mezzo Lilli Gruber e i due ospiti in studio, Massimo Franco e l’ex deputata Ilaria Capua, puntano il dito contro i 5 Stelle e minimizzano l’accaduto.
Per fortuna che in Italia c’è ancora qualche giornalista onesto come Marco Travaglio, il quale si schiera dalla parte di Luigi Di Maio nel sostenere che il voto che ha salvato Minzolini dalla decadenza è una provocazione della classe politica ai cittadini.
In apertura del programma la conduttrice Lilli Gruber ha riportato le dichiarazioni di Di Maio: “Poi non lamentatevi se i cittadini vengono a manifestare in maniera violenta”, chiedendo al direttore del Fatto Quotidiano se questo non fosse un “incitamento alla violenza”.
Di seguito la replica di Travaglio:
“Fermo restando che la violenza va sempre deplorata, e speriamo che non ci siano reazioni violente nemmeno in questo caso, io credo che l’incitamento alla violenza sia venuto dal voto del parlamento. Non vorrei che si sottovalutasse quello che è accaduto oggi nell’aula del Senato della Repubblica italiana.
Il voto che ha salvato Minzolini dalla decadenza è un atto eversivo, è un colpo di stato, nel senso che il parlamento prima approva una legge, la legge Severino, 5 anni fa, e poi nella stessa aula gli stessi partiti che hanno approvato quella legge, l’hanno calpestato platealmente, rivendicando il diritto di calpestarla ogni volta che vogliono. Basta che si mettano d’accordo pezzi della maggioranza e pezzi dell’oppisizione: una mano lava l’altra, io salvo i tuoi e tu salvi i miei.
Questo che messaggio dà ai cittadini? Dà il messaggio che i politici sono tornati a rivendicare la loro estraneità alle leggi che approvano essi stessi, stanno rivendicando il fatto di essere al di sopra, e al di fuori, delle leggi. Perché la legge Severino, se non piace, la aboliscano, non possono tenerla in piedi e violarla, in uno scambio di favori con Forza Italia, che ieri ha salvato Lotti, e oggi si è vista salvare da uomini del Pd il suo, che non è un indagato ma un condannato definitivo.
Il voto della camera è un voto eversivo perché non c’è discrezionalità in questo voto. La legge Severino stabilisce l’automatica decadenza di tutti i parlamentari che abbiano subito condanne definitive superiori ai due anni. Minzolini è stato condannato per peculato a due anni e mezzo, la camera non deve fare altro che prendere atto della decadenza. E invece da sette mesi tiene in parlamento un parlamentare che non ha alcun diritto di stare lì, di prendere lo stipendio da parlamentare e di maturare i contributi pensionistici. Questo è quello che incita la gente, questa è una provocazione, l’ennesima provocazione di una classe politica completamente accecata ormai dal suo terrore delle indagini e dal suo senso delle impunità. Mi auguro che i cittadini siano più responsabili della loro classe politica”.
Guarda il video dell’intervento di Marco Travaglio
Ma attenzione. Il peggio deve ancora venire. Il giornalista del Corriere della Sera Massimo Franco, dopo l’intervento iniziale di Travaglio, prende la parola e dice:
“Minzolini nel discorso al Senato ha detto che si dimetterà comunque, quindi prima che scoppi questa rabbia popolare evocata da Di Maio, non farà in tempo forse, perché lui si dimette comunque. Ha annunciato che le dimissioni sono slegate da questo voto alla camera. Secondo, se esiste un voto, il voto può essere positivo o negativo.” E ancora: “Io direi a tutti quelli che si indignano e che parlano di atto eversivo, ci sarà la possibilità che una volta qualcuno sospetti davvero di un fumus persecutionis. Un caso così fa venire anche a me il dubbio”.
Il giornalista del Fatto, poi, commenta l’opinione di Franco, facendo notare che “quando un parlamentare si dimette, le sue dimissioni devono essere ratificate dalla maggioranza dell’aula, che per prassi la prima volta le respinge regolarmente, il che vuol dire che Minzolini probabilmente farà in tempo a completare la legislatura, sempre che la legislatura si concluda nel suo termine naturale”. Secondo luogo, aggiunge Travaglio, “il fumus persecutionis può essere discusso dal parlamento quando si decide sulle autorizzazioni a procedere per l’arresto per l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche o ambientali, ma non può essere discusso dopo una sentenza definitiva. Le sentenze definitive si applicano e basta, e la legge Severino dice che le condanne a due anni e mezzo producono automaticamente la decadenza. Vorrei che fosse chiaro: Minzolini è già decaduto da parlamentare, rimane parlamentare abusivamente grazie a un parlamento indegno che lo tiene al suo posto, invece di sostituirlo con il primo dei non eletti”.