Il Pd cola a picco.
Il sondaggio di Pagnoncelli del 20 marzo non lascia spazio a dubbi sulle tendenze elettorali: sono i 5 Stelle ad ottenere il consenso della maggior parte degli italiani, seguiti da un Pd che si ridimensiona ogni giorno che passa, da Lega e Forza Italia, e dalle altre formazioni minori.
Il M5S è in forte crescita: il movimento di Beppe Grillo nell’ultimo mese ha guadagnato l’1,3%, arrivando al 32,3%, “il suo dato più alto”, osserva Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera.
Il Pd, invece, questo mese ha segnato una tendenza opposta: il partito dell’ex-premier Matteo Renzi ha perso ben tre punti percentuali, complici la scissione, l’inchiesta Consip e il caso Minzolini. Se si votasse oggi, il 26,8% degli elettori sceglierebbero Partito Democratico.
Poi troviamo Lega (12,8%) e Forza Italia (12,7%); Fratelli d’Italia (4,6%), Mdp (3,3%), Ncd (2,8%) e Sinistra Italiana (2,7%).
Sondaggio Pagnoncelli 20 marzo: lo scenario tripolare
Di seguito l’analisi di Nando Pagnoncelli:
“Lo scenario tripolare viene confermato, ma il vantaggio del M5S sul Pd si allarga, superando i 5 punti, e si afferma un’area a sinistra del Pd che sta assumendo un peso decisamente più rilevante (7,1%). Il Pd sta vivendo una fase molto delicata, sia per la l’uscita dal partito di esponenti di peso sia per la difficoltà ad attrarre nuovi elettori. Le primarie potrebbero rappresentare un’occasione di rilancio programmatico ma, nel contempo, rischiano di acuire le divisioni interne. Il Movimento 5 stelle non ha risentito della crisi del Campidoglio e non sembra penalizzato neppure dagli episodi che hanno suscitato perplessità tra i non grillini, per esempio la vicenda della candidata di Genova sfiduciata da Grillo dopo essersi affermata alle primarie online tra i militanti, oppure la presa di posizione sulla responsabilità del blog di Grillo. L’inchiesta Consip e le difficoltà del Pd hanno favorito un ulteriore aumento dei consensi per il soggetto politico che ha fatto dell’onestà (e della diversità) una bandiera”.