Collegato con lo studio di Otto e Mezzo, il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio ha commentato lo scandalo della tesi di dottorato della ministra Marianna Madia.
Il Fatto pochi giorni fa ha rivelato che la Madia per la sua tesi di dottorato prese brani da altri testi senza indicare la citazione.
Di seguito il commento di Travaglio:
“Sono due problemi diversi e per certi versi convergenti, nel senso che Marianna Madia non aveva alcuna esperienza in materia. Era stata messa lì perché ci assicuravano che era un prodigio dal punto di vista della ricerca universitaria. E si scopre che quel dottorato di ricerca è stato ottenuto con una tesi ampiamente plagiata per ampi blocchi… Voglio dire, per molto meno sono saltati due ministri tedeschi, un senatore americano, un presidente della repubblica ungherese.
I renziani quando stavano all’opposizione nel loro partito citavano zu Guttenberg come esempio per i vari ministri italiani che dovevano dimettersi, da Alfano alla Cancellieri a Josefa Idem, che invece non si dimetteva. Poi la Idem almeno lei si dimise.
Secondo me il problema qui è il solito problema: se la classe politica non dà l’impressione di tenere a una legge uguale per tutti e continua a considerare se stessa al di sopra e al di fuori delle regole che applica agli altri si condannerà a un discredito sempre maggiore, e quindi a una rabbia popolare che poi appunto viene scomunicata come antipolitica, mentre in realtà è semplicemente voglia di vera politica.
Allora, se un ministro viene scoperto con il sorcio in bocca a copiare la tesi di dottorato, e non dice una parola, e i giornali non scrivono una riga, e i telegiornali non dicono bah, c’è un problema. C’è un problema che riguarda tutti quegli studenti che invece magari si fanno un mazzo così per fare delle buone ricerche, per trovare delle idee originali, e che non trovano letteralmente un posto e uno stipendio decente in questo Paese e sono costretti ad espatriare.
Che cosa gli diciamo? Con quale credibilità possiamo parlare a questi ragazzi per, speriamo presto, a farli ricercare per il bene del nostro Paese, e non di altri paesi, se teniamo in una funzione così fondamentale, che richiede imparzialità e competenza come il ministro della pubblica amministrazione e semplificazione?
Un ministro in un Paese serio trae le conseguenze di ciò che il giornale ha scoperto.”