Alessandro Di Battista, ospite a Di Martedì, ha commentato le dichiarazioni del ministro Graziano Del Rio, il quale intervenendo in studio prima del deputato 5 Stelle, aveva detto che Fiscal Compact e pareggio di bilancio sono errori. “Chi l’ha messo il pareggio di bilancio in Costituzione? Io?”, ha chiesto Di Battista a Floris, e ha poi aggiunto: “Basta. Io lo dico ai cittadini: se coltiviamo la memoria, e non ci dimentichiamo di quel che hanno fatto, e oggi provano a riciclarsi in ogni modo, li facciamo sparire politicamente dalla faccia politica di questo Paese perché hanno dato il loro. Basta menzogne.”
Il conduttore Giovanni Floris ha ribattuto dicendo che il Pd di Renzi è un nuovo partito che ha l’obiettivo di correggere gli “errori” del vecchio Pd, come l’adozione del Fiscal Compact. Pronta la replica del deputato pentastellato: “Per quale motivo Renzi ha portato avanti delle riforme costituzionali non per abolire il Senato ma per abolire il voto dei cittadini? E grazie a Dio ha perso. Poteva fare una riforma costituzionale per togliere il pareggio di bilancio in Costituzione. Sapete che cos’è? Praticamente impedisce a un Paese sovrano di poter investire, quindi poter creare lavoro, poter creare sviluppo. E l’hanno messo loro. Perché Renzi non è entrato dicendo ‘voglio abolire il pareggio di bilancio in Costituzione, e oggi Del Rio dice che è un errore”.
Floris ha poi incalzato Di Battista affermando che Renzi direbbe “Ma le mie riforme sarebbero servite proprio per fare riforme così dure, perché se voi mi davate il potere di avere un’unica camera col sistema elettorale, una maggioranza forte, io queste cose le avrei fatte. È il popolo italiano che non ha capito le mie intenzioni”.
“Ma quali riforme? La riforma delle banche popolari? Che gli ha bocciato il Consiglio di Stato. La riforma Madia? Che gliela ha bocciata la Corte Costituzionale. La riforma elettorale, l’Italicum? Che gliela ha bocciata la Corte Costituzionale. L’ultima finanziaria? Che di fatto gliela ha bocciata l’Unione Europea perché ha dato mancette a destra e sinistra, e oggi ci chiedono i soldi in cambio.
Oppure il referendum costituzionale? Che nonostante abbia occupato quasi tutte, salvo eccezioni, le televisioni; tutti i giornali gli hanno fatto campagna elettorale a favore; ha preso il guru di Obama, gli ha dato 400mila euro per fargli la campagna elettorale a favore dei Sì al referendum, e il M5S, e non soltanto noi, l’ha battuto con i motorini e i treni regionali. Pensate il livello di frustrazione che avrà oggi l’ex-presidente del Consiglio nel vedere un movimento che cresce nonostante il fango che tirano addosso.”