Crisi Alitalia, Di Maio: ‘Il Governo ha perso un altro referendum, i lavoratori hanno detto NO’

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La crisi di Alitalia è l’ennesima sconfitta per il governo Renziloni.

Lo sostiene il deputato del M5S Luigi Di Maio che su Twitter ha commentato i risultati del referendum interno alla compagnia aerea: “#Alitalia Il Governo ha perso un altro referendum. Nonostante il terrorismo di Delrio e Calenda, i lavoratori hanno detto #NO. Altra batosta”, ha scritto Di Maio.

Lunedì scorso i lavoratori di Alitalia hanno bocciato con il 67% dei no il preaccordo per il salvataggio dell’azienda, che consisteva in un piano di tagli agli stipendi e ai permessi.
Ora la compagnia di bandiera si avvia verso il commissariamento o la vendita.

I parlamentari 5 Stelle delle commissioni Trasporti e lavoro di Camera e Senato hanno diffuso una nota in cui esprimono la propria posizione sulla vicenda:

“Quello che si è consumato ieri è il referendum della liberazione. I dipendenti di Alitalia con un coraggio unico hanno dimostrato che la dignità vale più di ogni ricatto occupazionale. Hanno rispedito a mittente una proposta vergognosa che altro non rappresentava che l’ennesimo piano di ridimensionamento di Alitalia, causa dei suoi mali,che non avrebbe fatto altro che rinviare i problemi”

Crisi Alitalia, M5S: “Ora commissario super partes a tutela dell’azienda e non delle banche”

E i pentastellati hanno le idee chiare anche sul futuro di Alitalia:

“L’appello del governo è stato un boomerang, ancora una volta la richiesta di usare un supposto senso di responsabilità gli si è rivoltata contro come uno
schiaffo in faccia. Ora per Alitalia serve un commissario con un profilo super partes.

Sentiamo nominare persone come il re delle poltrone Enrico Laghi ancora una volta a tutela degli interessi delle banche e non di quelli aziendali.

Dell’azienda che dovrebbe essere la nostra compagnia di bandiera. Le banche devono prestare soldi non fare gli azionisti. I risultati fallimentari delle loro logiche sono sotto gli occhi di tutti. E, purtroppo pesano sul destino di 12mila lavoratori e delle loro famiglie.

I dipendenti Alitalia hanno avuto il coraggio di non farsi ingannare per l’ennesima volta ed è comprensibile lo shock del Governo: adesso come potranno accollare alla collettività con le garanzie pubbliche gli investimenti effettuati dalle banche azioniste e scaricare l’Azienda al nuovo Governo: ossia a noi?”

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