Decreto banche, un altro pacco, un’altra porcata del governo ai danni dei cittadini, nascosta dai fake media.
Lo denuncia la senatrice del M5S Barbara Lezzi, la quale in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook dice:
“La questione dell’informazione sta diventando veramente vergognosa.
Ma perché, secondo voi, le prime pagine dei giornali e dei telegiornali sono piene di tutte le dichiarazioni di Bersani, di Pisapia, di Renzi, di questo e quell’altro?
Ma a noi cosa riguardano? Ma perché secondo voi?”, si chiede la Lezzi, che prosegue spiegando:
“Perché sotto tutta questa coltre di parole stanno andando a nascondere quello che stanno combinando tutti insieme appassionatamente in questi giorni attorno al decreto banche.
Sto parlando delle popolari venete.
Perché anche qui, che cosa ci hanno detto? Che gli italiani non tireranno fuori un euro, così ha detto in conferenza stampa Padoan.
E invece è già certificato: ad ogni italiano questa operazione costerà almeno 700 euro”.
Ma il peggio deve ancora arrivare. La senatrice pentastellata denuncia che “a leggere il decreto vengono davvero i brividi” in quanto il decreto è stato scritto non su misura di Banca Intesa, che andrà a prendersi la parte buona delle banche venete. Ma è stata scritta direttamente da loro. E da loro è arrivato l’ordine di impedire al parlamento di modificarlo.”
Questo, prosegue l’esponente 5 Stelle, “è gravissimo per la democrazia”.
E ancora:
“Hanno fatto tirar fuori tanti soldi ai piccoli azionisti, che purtroppo si ritrovano macinati in questa storia dove ci hanno perso diverse migliaia di euro, fino a quando poi si è arrivati al baratro fino a che arrivano gli ‘eroi della patria’, Padoan e Gentiloni, che vogliono risolvere la situazione con l’intervento pubblico”.
Ma si tratta, secondo la Lezzi, del peggior modo di risolvere la situazione, in quanto l’intervento pubblico da 5 miliardi lascerà il marcio ai cittadini, mentre Banca Intesa si prende la parte buona delle banche.
Questo istituto, per di più, “avrà tre anni di tempo per valutare quello che ha preso di buono”. E se c’è qualcosa che non gli va più bene potrà scaricare il marciume sui contribuenti.
Questi 700 euro, quindi, potrebbero essere molti di più.