Ammonta a 7mila euro l’importo delle spese addebitate al conto di Fiorella Mannoia da anonimi truffatori.
Lo ha raccontato la cantante sulla propria pagina Facebook, in un post in cui invita i propri fan a “stare attenti” a truffe di questo tipo.
La Mannoia spiega di essersi rivolta all’istituto che ospita il suo conto corrente (Ing Direct) subito dopo essersi accorta della frode e, solo dopo quattro mesi, ha ricevuto la risposta: niente da fare, era impossibile che i truffatori potessero avere tutti i dati per poter fare gli acquisti.
“Racconto un fatto capitato a me.
Un anno fa apro un conto sulla banca ING DIRECT ( conto Arancio) per gli acquisti on line della tournée. Il conto è intestato a un mio collaboratore.
Un giorno ci scrive la banca avvertendoci che avevano riscontrato movimenti che lasciavano sospettare una clonazione della carta di credito.
Risaliamo e scopriamo che vi erano centinaia di acquisti ( tutte piccole e medie cifre) fino a un ammontare di 7000 euro. Chiamiamo la banca, presentiamo tutto quello che ci era stato richiesto.
Insomma morale della favola, ci hanno risposto dopo 4 mesi di telefonate di sollecito, che non ci avrebbero rimborsato perchè secondo loro non era possibile che i truffatori fossero riusciti a impossessarsi di tutti i dati.
In sostanza insinuando il sospetto che non fosse vero. Le banche dovrebbero servire a custodire i nostri soldi in maniera sicura. Forse a volte sarebbe meglio rispolverare il vecchio materasso.
Tutto questo per dirvi: state attenti.”
Non tutti gli utenti hanno reagito allo stesso modo: alcuni hanno criticato la Mannoia, altri hanno raccontato di aver avuto esperienze simili:
“Cara Fiorella, mi hanno clonato la carta prelevando un ammontare di 10.000€ più le nostre spese quindi la banca si è insospettita, ci ha chiamati e ci ha mostrato gli acquisti fatti, abbiamo incominciato le procedure per risalire al colpevole la fine della storia è identica alla tua. Nessun rimborso!”, scrive un utente.
Ho lavorato in banca quando le procedure di sicurezza erano inferiori rispetto alle attuali per la gestione telematica dell’operatività e ho anche conosciuto dente ricca. Bene posso dire che chi ha troppi soldi facili è sventatto e assolutamente refrattario ad una gestione ordinata della propria vita e delle proprie cose.
Ergo, metterei la mano sul fuoco circa la colpa del ‘truffato’.