Molti di voi avranno sentito parlare del Reddito di Inclusione e si chiedono cosa sia.
Beh, ci dispiace per voi (e per tutti gli italiani in difficoltà), ma si tratta solo dell’ennesima mancetta elettorale istituita con i fondi tolti da altre parti.
Di solito il governo prende i soldi ai poveri per darli ai ricchi. Ma le elezioni si avvicinano, e a votare vanno anche i poveri. Quindi si cambia: prendiamo i soldi ai poveri per darli ai poveri.
Barbara Lezzi nel video che potete vedere a fondo pagina racconta la verità sul Reddito di Inclusione, ultima porcata di una casta senza vergogna. E la notizia (ormai non ci scandalizziamo più) non è stata riportata dai criminali dell’informazione.
Riportiamo di seguito la trascrizione:
“Buongiorno.
Ieri abbiamo assistito a reti unificate, come al solito, tutti i telegiornali, sopratutto quelli del servizio pubblico, quindi chiaramente stiamo parlando del telePD1 e del fidatissimo Orfeo che è stato anche di recente, addirittura promosso, per parlare di questo Reddito di Inclusione.
Voi ricorderete chi segue questa mia pagina (questa è almeno la quarta volta) che spendono questo provvedimento come propaganda, perché prima lo hanno fatto, l’anno scorso al ridosso del referendum costituzionale perché misero sostanzialmente dei fondi, un riordino di tutto lo stato sociale, cioè di una parte dello stato sociale, questo riordino…
E quindi si prevedeva un disegno di legge delega, adesso io non vorrei entrare troppo nel tecnicismo… qualche mese dopo arrivò questo disegno di legge in parlamento, venne approvato, se ricordate ci fu anche un po di polemica perché noi del M5S votammo in senato alcuni astenuti e alcuni voto contrario, ma vi ricordo che hanno lo stesso valore in senato.
Ma perché lo facemmo? Perché era un escamotage parlamentare per avere più tempo per parlare, perché noi quello che volevamo puntualizzare e vorremmo davvero che ci venisse riconosciuto, almeno questo, perché sono i numeri che lo dicono.
E cioè… Io vi metterò anche nel post i link dei miei due video, uno di 3 mesi fa e uno di 6 mesi fa, che diceva già quello che timidamente quello che qualche giornale oggi dice, ma notizia completamente assente dai telegiornali ieri.
Reddito di Inclusione? Sono soldi che c’erano già per altre misure
E cioè che questo miliardo e settecento milioni (1.700.000.000€) messo qui per il reddito di inclusione, non sono altro che dei soldi che c’erano già per altre misure, per delle persone che sono in estrema difficoltà, c’era prima il SIA (Sostegno per l’inclusione Attiva).
Ragazzi qui si cambia sempre nome però la sostanza è sempre quella, e poi c’era quel prolungamento dell’assegno di disoccupazione che a coloro che versavano in particolari condizioni, avevano famiglia, avevano oltre 55 anni di età, sono dei criteri che comunque ci sono ancora adesso nel reddito di inclusione, sono dei criteri molto stringenti, andranno a prendere circa 500.000 famiglie o poco di più, però il dato che è più importante da sottolineare è che a fronte di poco più di 500.000 famiglie che saranno appena appena toccate da questo sostegno.
Perché, teniamo presente che il massimo è 480 euro per ogni famiglia che però deve essere minimo di 5 persone e deve avere un disoccupato di oltre 55 anni oppure una donna incinta oppure un minorenne oppure un disabile, quindi ripeto dei criteri abbastanza astringenti, a fronte di questo noi abbiamo oltre un milione e 600 mila famiglie che versano in condizioni di povertà assoluta.
Non sto contando quelle che versano in povertà relative e quelle che sono a rischio di esclusione sociale. Qui si sta parlando di oltre 4 milioni e mezzo di nostri connazionali che purtroppo vivono la condizione di povertà assoluta, cioè non hanno da mangiare, non hanno nulla, allora non è che si può a fronte di questa misurina che va a prendere soldi a chi è estremamente povero, fare propaganda e cantare vittoria, cioè veramente non si può!
Il nostro reddito è un reddito di cittadinanza che prende spunto soprattutto dalle altre misure di contrasto della povertà del resto d’Europa. Tra le altre cose, una cosa piuttosto, davvero non so come definirla se non tragica e drammatica, è che questo sostegno dura per 18 mesi; dopo di che se trascorrono ulteriori 6 mesi senza aver risolto il problema allora si può fare di nuovo la richiesta.
In Francia, in Germania, in Olanda, questo non cè, perché credono anche nella parte delle politiche attive che nel nostro reddito di cittadinanza abbiamo previsto e finanziato, perché quando vi parlano di 16 miliardi tenete presente che all’interno cè oltre 1 miliardo che serve proprio per le politiche attive, per la formazione, per la riorganizzazione dei centri per l’impiego in modo tale che poi le persone escano dalla condizione di povertà, perché quello è il vero obiettivo, cosi come fanno nel resto d’Europa, ma questo non dovesse purtroppo succedere, non è che io lascio una famiglia per 6 mesi in apnea, così senza respiro, si chiudono la bocca e il naso e resistono per 6 mesi, ma che senso ha! La logica, la razio di questo dove sta!
È chiaro che negli altri paesi d’Europa, molto più civili di noi, questa scadenza non cè, perché se una famiglia e soprattutto se ha delle condizioni così difficili, cioè con un disabile, con un minorenne, una donna incinta, un disoccupato che ha più di 55 anni, condizioni straordinariamente complesse e difficili, come faccio io ad abbandonarlo per 6 mesi? Ci possono spiegare la logica per cui hanno fatto una cosa del genere? Peccato , davvero, peccato, che il TG, sopratutto il servizio pubblico, io me la prendo sopratutto con loro, non abbia evidenziato il fatto che i soldi sono sempre gli stessi, come il m5s come io stessa vi metterò i link perché interessa che ci sia la prova di tutto questo. L’ho già detto 6 mesi fa, non si creano delle false illusioni, non si prendono in giro le persone, non si prendono in giro gli Italiani sopratutto quelli che sono in gravissima difficoltà.
Vi prego di aiutarmi a diffondere questo messaggio e dobbiamo andare al Governo, il M5S deve arrivare al Governo perché, guardate che con il nostro reddito di cittadinanza non si guarda soltanto alla civiltà e all’aiuto per i poveri, si guarda anche alle nostre piccole e medie imprese che grazie anche a questa forma di re-distribuzione, anche perché non dimentichiamo che nel resto d’Europa hanno puntualizzato e perfezionato tutte le misure a contrasto della povertà perché non solo la grande crisi, ma anche tutta la finanza sta dando vita a forme di disuguaglianza sempre più estese, per cui, è chiaro che i governi devono metterci mano e devono metterci però un po’ di serietà e di impegno in questo.
Nel reddito di cittadinanza invece tutto questo cè e come dicevo prima potrà aiutare anche la risalita dei consumi, dei consumi interni perché è chiaro che chi non ha niente, chi versa in condizioni di povertà, sia assoluta che relativa, quando invece ha qualche cosa, ha una propensione alla spesa, al consumo, molto più alta rispetto ad altri.
Ebbene io vi ringrazio moltissimo, dobbiamo purtroppo ancora una volta supplire alle carenze del servizio pubblico, dei media, che vi ripeto, sono soltanto oggi che nella rassegna qualche d’uno dice timidamente che non è la misura incrementativa, che non è la svolta, che non è il cambio di passo, ma è soltanto un cambio nome; è il prendere i soldi da una parte e metterli sempre da un’altra però i destinatari sono sempre quelli, sono sempre pochissimi, come sono pochissimi sono i soldi sopratutto rispetto a quanto investe in queste misure di contrasto il resto d’Europa.
Buona giornata.”
Guarda il video: