“Lui sarebbe il capo del partito democratico, “DEMOS” “POPOLO”.
Lui rappresenta il consiglio.
Lui Matteo Renzi, il politico che si permette di offendere, di umiliare, di deridere, davanti alla sua gente democratica, una signora che è una risparmiatrice tradita, una risparmiatrice che chiedeva di saperne di più rispetto a quell’articolo della costituzione che tutela il risparmio.
Quella donna che insieme ad altre è stata derisa perché diceva no e svelava i contorni del così detto Decreto salva-banche, che è una specie di decreto Salvabanche, che è una specie di decreto tana libera tutti.
Ed è stata derisa, non solo. Lei con tutte le altre persone che sono arrivate da Ferrara, tanti dei risparmiatori traditi. Ce ne sono tanti in tutta Italia. Bene, a queste persone hanno chiesto: nome, cognome, numero di cellulare. Sono state schedate. Ecco cosa accade nella democratica repubblica; a proposito, l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, è tutto tradito! È tutto un inganno di parole!
Oggi i giornali soltanto, così, qualche breve passaggio, perché i giornali hanno paura. Facciamo delle grandi chiacchiere sulla fake news, ma la verità è che i giornali hanno paura delle news. Nascondono le news. Grandi paroloni sulla ripresa, tutti questi Soloni di Cernobbio, Pico della Mirandola che si riunisce insieme ad altri colleghi sulle rive del lago, di Como.
Ecco, allora la verità è che i giornali servono per incrementare la voce di questi “Soloni” e poi si domandano perché i giornali non vendono…
I giornali servono a questo, ma non una parola, non una riga, non un commento su quello che accade nella repubblica democratica italiana; all’interno di una festa di un partito che si chiama democratico.
È l’inganno delle parole. Basta con queste parole che vengono utilizzate a sproposito. La verità è una, cioè che il dissenso non è tollerato in questo paese.”
Gianluigi Paragone