È da tre anni, ormai, che gli italiani attendono di potersi sedere di fronte al grande schermo e sbellicarsi dalle risate per quei circa 90 minuti di comicità, di cui lui è uno dei massimi esponenti in Italia.
Parliamo dell’attore e regista Leonardo Pieraccioni, colui che, dall’alto dei suoi 52 anni, non sa il titolo del suo nuovo film o quando uscirà, ma sa bene che scrivendo non si annoia.
Un’altra cosa che sa per certa, è che il suo compaesano, ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, è diventato un suo collega e, a quanto pare, anche un “concorrente sleale”.
Alla domanda posta al regista del Ciclone ‘Quanto è che non senti Renzi?’, il comico ha risposto: “L’ho sentito una volta sola quando era sindaco. Ora è diventato un collega, si è esibito su più palchi con risultati eccezionali. Noi in tre si regge due ore. Lui da solo fa tre giorni di Leopolda. L’ho sempre detto: Renzi ha una marcia in più, non gli entra ma ce l’ha”.
E ancora in una videointervista: “Dorme due ore a notte, come Berlusconi alla vecchia maniera. Tiene il palco meglio di Dario Fo, Panariello e Benigni messi assieme!”
Nonostante la sua recente assenza nel mondo cinematografico, Pieraccioni non manca di dare la sua opinione, soprattutto nei suoi canali social, riguardo ai temi politici contemporanei. L’attore, infatti, dice la sua anche su Beppe Grillo: “Andavo a vedere i suoi primi spettacoli, straordinari. Gli ultimi sono impegnativi, ho smesso: io ho la terza media”.
Dulcis in fundo, nell’ intervista ripresa dall’Huffington Post, Pieraccioni lancia un’ultima frecciatina alla classe dirigente, una battuta che rappresenta una triste verità: -Venti anni fa facevi già con Panariello e Conti uno spettacolo che si chiamava “Fratelli d’Italia”. Eravate pronti per la politica prima della Meloni? “Davvero! Siamo noi ad aver sdoganato il comico in politica. Ormai non c’è più differenza. Il comico racconta per divertire, il politico racconta ma non si diverte nessuno.” -.