Casini nominato presidente Commissione inchiesta banche, Lezzi: ‘Papà Boschi & C. ringraziano’

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Pierferdinando Casini è stato nominato presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche dopo aver ottenuto 21 preferenze su 40 votanti.

Barbara Lezzi, senatrice del M5S, ha commentato su Facebook la nomina scrivendo: “Abbiamo un “eccellente” presidente per la commissione d’inchiesta sulle banche. È uno dei soci della fondazione Carisbo, azionista di Intesa San Paolo. Sì, Intesa San Paolo, quella a cui abbiamo regalato circa 17 miliardi.
Chi è il nuovo presidente fortemente voluto dal Pd? Pier Ferdinando Casini.”

L’esponente pentastellata ha poi pubblicato sempre su Facebook due foto che ritraggono Casini in Senato, corredando il seguente messaggio: “Eccoli qui, proprio ora in Aula. Il capogruppo al Senato per il Partito Democratico e il neo presidente della commissione di inchiesta sui disastri delle banche, Pier Ferdinando Casini. Su questa nomina si consuma il trionfo dello sprezzo renziano nei confronti di tutti gli italiani che sono stati truffati e derubati dalle banche. Papà Boschi & C. ringraziano.”

Banche, Casini nominato presidente commissione inchiesta banche. Ma disse: “Farla è demagogia, rischiosa propaganda”

“Ad aprile diceva che la commissione d’inchiesta sulle Banche è “demagogia e propaganda”, oggi annuncia che la guiderà “senza timidezza”. Il primo atto dell’organo già contestato, poi ritardato il più possibile e ora convocato a ridosso della fine della legislatura, è stato eleggere Pier Ferdinando Casini come presidente. Il senatore centrista, che ha quindi dovuto lasciare la poltrona di presidente della commissione Esteri, ha ottenuto 21 preferenze su 40 votanti. Dietro di lui Enrico Zanetti (9 voti), il grillino Carlo Martelli (5) e Bruno Tabacci (3). Le schede nulle sono state 2. “La scelta di Casini mette una pietra tombale sui lavori della commissione”, hanno protestato i 5 stelle. I vice presidenti sono il senatore Pd Mauro Maria Marino e il capogruppo alla Camera di Fi Renato Brunetta.

Proprio la composizione della commissione d’inchiesta ha fatto molto discutere nei mesi scorsi. Dopo il via libera del presidente della Repubblica a luglio infatti, ci sono voluti quasi due mesi per arrivare alla prima riunione di insediamento. I nomi più contestati sono naturalmente i 16 esponenti del Partito democratico, tra fedelissimi e volti in conflitto d’interessi, che dovranno tra le prime cose affrontare il caso Etruria.”

Leggi l’articolo integrale del Fatto Quotidiano…

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