A svariati mesi di distanza dal fallimento della Banca Popolare di Vicenza, viene finalmente resa nota la lista dei 100 grandi debitori, che hanno vanificato in brevissimo tempo i sacrifici compiuti dalle migliaia di risparmiatori italiani che si erano affidati alla suddetta banca.
I nomi presenti sulla lista rendono tristemente chiaro il modo in cui Gianni Zonin, ex presidente, indagato per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, gestiva la banca, andata in rovina per le i crediti concessi senza regola e garanzie a favore di vip e amici di amici, che hanno tentato il terno al lotto con investimenti azzardati, a discapito dei risparmiatori.
È composta da società, imprese e privati che lavorano in svariati settori, la lista dei debitori, al cui apice troviamo la Nsfi srl con 62 milioni e 500mila euro di “sofferenze”, ex Lujan di Alfio Marchini, ex-candidato sindaco di Roma e la Monte Mare Grado di Maurizio Zamparini con insolvenze per quasi 58 milioni. Scorrendo si va dalla Tirrenia, che si trova in alto mare con una “sofferenza” di 16 milioni, a Vimet, una big nel campo della gioielleria, con 43 milioni, e Mariella Burani Fashion Group, con 7 milioni e 600mila euro; si aggiunge anche la Champions Re, fondata da Vincenzo Iaquinta, Sebastian Giovinco, Nicola Amoruso e altre star del calcio, con esposizioni per oltre 23 milioni di euro; un’importante somma anche quella dell’inadempienza di Luca Parnasi, costruttore romano, aggiudicatario dell’appalto per costruire il nuovo stadio della Roma; nel settori degli affari immobiliari troviamo Sorgente Group con oltre 26 milioni di euro di sofferenze; tra i nomi di spicco anche l’Hotel Dolomiti di Cortina, per 19 milioni di euro di insolvenza.
Ma a fare veramente scalpore sono le società che figurano anche nel crac di Banca Etruria: parliamo di Etruria Investimenti e della Sant’Angelo Outlet, che hanno provocato l’una, sofferenze per 7 milioni e 200mila euro, e l’altra inadempienze di oltre 12 milioni di euro, e anche Acqua Marcia; tutte queste società fanno capo alla Castelnuovese di Lorenzo Rosi, ex presidente della banca aretina.
Altro importante dato che emerge dalla lista dei debitori, oltre al pessimo modo in cui è stata gestita la banca, arrivata a oltre 5 miliardi di euro in sofferenze e più di 4 miliardi in adempienze, sono le omissioni dei controllori delle autorità di Vigilanza, legati da rapporti di interesse con i controllati; ciò ha contribuito a formalizzare l’accusa di aggiotaggio e ostacolo all’attività di Vigilanza, oltre che all’ex presidente Zonin, anche all’ex consigliere Giuseppe Zigliotto, gli ex funzionari Andrea Piazzetta Massimiliano Pellegrini, Emanuele Giustini e Paolo Marin, e infine la stessa Popolare di Vicenza.