Le fake news sono solo un pretesto del sistema per rubare ai cittadini una delle poche cose rimaste: la libertà di parola.
I fake media in questi mesi, e soprattutto in queste ore, stanno lanciando un attacco coordinato contro la rete mascherato da guerra alle false notizie.
Il meccanismo è il seguente:
1. Si cercano i siti che pubblicano le peggiori porcherie
2. Si trova un utile idiota fan del M5S che è cascato in una bufala creata ad arte da qualche troll pidiota per creare confusione
3. Si scrive un articolo raccogliendo le peggiori scemenze condivise sui social da utenti e siti di bufale
4. Si fa credere ai cittadini che i 5 Stelle e chi fa informazione alternativa pubblicano solo fake news
Sia chiaro, il problema delle fake news esiste, e noi lo denunciamo da tempo. Anzi, il nostro sito è nato proprio per mostrare agli italiani i silenzi e le falsità dei media.
TV e giornali nascondono agli italiani tutte le porcate di un governo che ha portato il nostro Paese alla rovina e vomitano ogni giorno fango contro il M5S, l’unica forza politica che vuole salvarci da morte certa.
La settimana scorsa nessuno si è indignato per il video fake tagliato da qualche furbetto per far credere che Di Maio avesse detto che la Russia è un Paese del Mediterraneo. Qualche giornalista ci ha creduto, ha diffuso la bufala, e tutti i giornali, tranne l’AGI e Il Corriere della Sera (che hanno denunciato il fatto), l’hanno riportata.
Ora dovremmo chiedere a Facebook di chiudere tutte le pagine e i profili che hanno diffuso la falsa notizia. Potremmo risolvere in parte il problema dell’informazione in Italia.
Ma non lo facciamo.
Perché crediamo nella rete e sappiamo che, al contrario quanto accade con giornali e tv, qui le bugie hanno le gambe corte. Chi mente prima o poi viene smascherato.
Se qualcuno pubblica sistematicamente false notizie è giusto che i social o le autorità intervengano e rimuovano profili e contenuti, ma usare questi pretesti per gettare fango contro chi fa informazione alternativa è un espediente vile, da fare invidia ai peggiori regimi autoritari.
Se non denunciamo tutti insieme quanto sta accadendo lorsignori agiranno indisturbati e la prossima mossa sarà la censura completa di internet per salvare in extremis un sistema sull’orlo del tracollo.