Ha lasciato il Pd ma la politica è rimasta la stessa.
Secondo Massimo D’Alema, che nel febbraio scorso ha fondato Mdp, le famiglie che guadagnano tra i 3.500 e i 4.000 euro dovrebbero pagare la tassa sulla casa.
Lo ha detto l’ex-premier durante la puntata di Otto e Mezzo di ieri, aggiungendo che non direbbe “meno tasse per tutti in un Paese in cui il 20% della popolazione detiene il 70% della ricchezza ma non paga il 70% delle tasse perché in parte evade, in parte elude e in parte c’è stata una legislazione per favorire i ricchi”.
L’ex esponente del Pd ha poi criticato Renzi, Di Maio e Berlusconi dicendo che sono tre diverse forme di populismo: “Nello slalom di domenica scorsa, Berlusconi proponeva di togliere le tasse per il cibo per i cani, l’altro lo proporrà per i gatti”. Il problema sarebbe che “si parla di dare 80 euro a famiglia o di 1000 euro ai pensionati. Non c’è idea di un futuro per il Paese”.
Per quanto riguarda il suo nuovo partito, D’Alema di essere disponibile a candidarsi e che verrà istituito un regolamento attraverso il quale ci sarà una consultazione.
Da D’Alema è arrivata anche una stoccata al presidente del Pd Matteo Orfini: “Siccome lo conosco da piccolo. E non può permettersi di dire che faccio ridere. Questo è il tratto dell’arroganza di Renzi e del suo gruppetto e una delle ragioni per cui non sta simpatico alla maggioranza degli italiani,” ha detto.
E non sono mancate le critiche al governo: “Il governo, preso dalla paura e ricorrendo la destra, ha radicalmente rovesciato la nostra politica” sui migranti “e se prima la priorità era salvare le persone ora è non farle arrivare” e al ministro dell’Interno Minniti per aver parlato della “minaccia alla democrazia” a causa di un'”invasione che non c’è”. Motivo per cui, ha aggiunto l’ex-presidente del Consiglio, si è fatto l’accordo con i libici.
