Ora siamo più tranquilli.
Finalmente Eugenio Scalfari ha chiarito la sua posizione su Berlusconi.
Ospite a “Di Martedì” due sere fa il fondatore di “Repubblica” ha detto, rispondendo a Marco Travaglio, che la politica “non è un fatto morale” per difendersi dalle accuse per le dichiarazioni rilasciate la settimana prima:
“Mi pare, però, che Travaglio e altri non dicano che io ho messo una condizione all’eventuale alleanza tra Pd e Berlusconi: che quest’ultimo chiuda con Salvini. La politica una cosa diversa dalla morale. La politica non è un fatto morale, è un fatto di governabilità. Non lo dico io. Lo ha detto Aristotele e prima di lui Platone, per il quale quelli che facevano politica erano i filosofi. Che cosa poi i filosofi fossero moralmente era un problema che né Platone né Aristotele prendevano in considerazione. Aristotele fu insegnante di politica di Alessandro Magno, il quale della morale se ne fotteva nel più totale dei modi”
Secondo Scalfari non è vero quanto sostiene Travaglio, ovvero che Berlusconi non è in grado di governare l’Italia: “Sotto il suo governo le cose sono andate, più o meno, come andavano negli altri governi,” ha detto il giornalista, che ha aggiunto: “Chissà perché i grillini si chiamano 5 Stelle. Perché cinque? Perché stelle?”
Travaglio ha cominciato il suo intervento in trasmissione chiedendosi che cosa deve fare Berlusconi per dimostrare di essere un po’ peggio di Di Maio, ricordando che il primo è “uno che ha guidato aziende che hanno corrotto politici, corrotto magistrati, corrotto finanzieri, comprato sentenze, pagato la mafia, corrotto senatori. Uno che ha fatto disastri in ogni campo, quando a governato, dalla sanità all’istruzione alla finanza”.
E alla domanda di Floris su chi voterebbe tra Berlusconi o Renzi, il direttore del Fatto Quotidiano ha risposto così:
“È da 23 anni che per me Berlusconi rappresenta una bussola dove c’è lui io sto dall’altra parte. Quindi in un gioco della torre, butterei giù Berlusconi. Anche se temo che, essendo Renzi e Berlusconi gemelli siamesi, se butti uno cade anche l’altro”.