Chi è Kim Jong-un, il leader nordcoreano definito ‘pazzo’ da Trump

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Donald Trump lo considera un pazzo che si diverte a sparare missili ovunque.

Ma chi è Kim Jong-un in realtà?

Dietro questa figura si nasconderebbe, secondo Antonio Fiori, docente di Politica e Istituzioni della Corea all’Università di Bologna, un leader in grado di mettere in difficoltà grandi potenze mondiali: le sue arroganti dimostrazioni di forza attraverso i test delle testate nucleari, hanno creato problemi in Stati Uniti e in Cina, e intimorito ancor di più Giappone e Corea del Sud.

Eppure l’opinione riceve dai media l’immagine di uno spietato dittatore senza rispetto per i diritti umani.

Ma le cose stanno davvero così?

Fiori sostiene che la situazione è ben differente, e afferma che “La presunta irrazionalità dei suoi gesti nasconde un disegno preciso. Questa irrazionalità è un vestito di cui il leader nordcoreano può spogliarsi la sera”.

Sottovalutato da molti governi, in realtà Kim è un attento pianificatore.

Al contrario di quanto si possa pensare, durante l’amministrazione di Kim, la Corea ha conosciuto uno sviluppo soprattutto militare, ma anche economico, che l’ha portata a giocare un ruolo non più di secondo piano nella comunità internazionale.

Il paese asiatico può, infatti, contare su uno tra i più numerosi eserciti al mondo, con 1,5 milioni di soldati attivi e circa 5 milioni di riservisti. Inoltre lo sviluppo nucleare fa parte di un piano preciso e razionale e non frutto della pazzia di un dittatore. È infatti risaputo che la Corea del Nord è collocata geograficamente in un punto strategico e adesso si ritrova ad avere in pugno l’equilibrio dell’area.

La guerra con la Corea del Nord non è uno scenario gradito alle potenze in gioco.

Come la Cina non gradirebbe ritrovarsi come vicino una Corea interamente appoggiata dagli Stati Uniti, allo stesso modo gli Stati Uniti non possono rischiare di perdere l’alleanza con i sudcoreani. Il Giappone, in aggiunta, non essendo in buoni rapporti né con la Cina né con Seul, e ancor meno con Pyongyang, preferisce che la situazione rimanga tale.

In questo modo la Corea del Nord tiene in scacco tutti gli altri.

Per quanto riguarda la politica interna, il governo del giovane leader ha migliorato l’economia del paese, con una crescita compresa tra l’1% e il 4%, pur non essendo certo se la popolazione abbia effettivamente giovato, ritrovandosi in condizioni di vita migliori.

Di certo si sa che sono state realizzate più infrastrutture, e questo è sicuramente un passo avanti verso una maggiore vicinanza del dittatore alla popolazione, cosa che non veniva presa in considerazione dal suo predecessore.

A contribuire a questa politica di avvicinamento, per lo meno di facciata, sono le sempre più numerose apparizioni pubbliche del dittatore, sempre accompagnato dalla moglie.

Infine Kim, soprattutto per dimostrare vicinanza anche al gentil sesso nordcoreano, ha istituito la Festa della Donna e, durante una visita ad un accampamento militare femminile, ha concesso alle soldatesse di scattarsi dei selfie con lui.

Un cambiamento radicale, se confrontato il padre.

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