Puoi essere allergico agli additivi alimentari e dei farmaci?

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Puoi essere allergico agli additivi alimentari e a quelli usati nei farmaci?

A questa domanda ha cercato di rispondere Roni Caryn Rabin in un articolo pubblicato di recente sul New York Times nel quale ha raccontato la storia di Kammy Eisenberg, che aveva attribuito allo stress l’orticaria che l’aveva colpita lo scorso Dicembre. Ma lo sfogo ha persistito e il corpo della signora Eisenberg è rimasto coperto dall’orticaria per 8 lunghi mesi.

Alla fine la donna ha consuultato il Dr. Robert Swerlick, un dermatologo dell’università di Emory, conosciuto per prendere in esame casi difficili, il quale revisionò la sua cartella medica e suggerì che, essendo allergica a medicine sulfamidiche, sarebbe potuta essere sensibile anche ai coloranti usati nelle medicine.

Nel giro di pochi giorni Ms. Eisenberg ha scambiato le sue pillole anti allergeniche, che contenevano due coloranti blu, con un marchio che non conteneva coloranti.

“Il giorno dopo che ho scambiato medicinali, stavo meglio al 90%”, ha raccontato Ms. Eisenberg, aggiungendo che stava “ingoiando” il suo problema dal palmo della mano ogni giorno”.

I medici non sono unanimemente d’accordo sul fatto che gli additivi alimentari come coloranti, conservanti, stabilizzanti, emulsionanti e altre sostanze possano provocare o meno una vera reazione allergica.

Le riviste scientifiche hanno pubblicato casi di reazioni allergiche a coloranti alimentari, includendo anafilassi, una reazione potenzialmente mortale che causa la compressione della gola. Ma molti allergologhi dicono che reazioni come queste sono estremamente rare, notando che i casi sono aneddotici e che gli studi non hanno trovato evidenza che le allergie ai coloranti alimentari esistano.

Dr. Scott Sicherer, professore alla Icahn School of Medicine, afferma che raramente l’orticaria scaturisce da un prodotto chimico che è un colorante alimentare, perché sono piccole molecole che generalmente non provocano reazioni allergiche.

Nel 1986, comunque, dopo più di una dozzina di morti collegate a severe reazioni allergiche a conservanti al solfito per prevenire la frutta dal diventare marrone, la Food and Drug Administration, l’americana “Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali”, ha proibito l’uso di solfiti in frutta e verdure crude ai ristoranti.

Negli ultimi anni la domanda dei consumatori per cibi naturali è aumentata e l’industria alimentare ha iniziato a sostituire gli additivi sintetici con quelli naturali derivati da piante, insetti e altri prodotti animali.

Queste sostanze naturali sono più propense a provocare una reazione allergica perché contengono proteine a cui il nostro sistema immunitario potrebbe reagire, osserva Dr. Ronald Simon, allergologo e immunologo alla Scripps Clinic Carmel Valley a San Diego, che ha revisionato la letteratura per UpToDate, una fonte di informazioni cliniche usate dai medici.

Questi additivi includono sostanze come un colorante alimentare rosso chiamato carminio o estratto di cocciniglia, che viene creato utilizzando insetti; un colorante giallo dal frutto dell’albero dell’annatto; il psyllium, una fonte di fibra alimentare derivante dalle bucce di semi; e la gomma di Guar, che è creato a partire da un fagiolo ed è utilizzato come legante e emulsionante in cibi e medicine. Tutti questi sono implicati in rari casi di anafilassi.

Sono state segnalate reazioni allergiche anche dalla carragenina, un addensante derivante dalle alghe marine; l’agente gelificante pectina; gelatina; e Mucoproteina, un fungo fermentato usato come sostituto della carne e commercializzato con il marchio Quorn.

Il nostro sistema immunitario riconosce queste proteine naturali, ha affermato Dr. Simon, “perché si evolve per proteggerci da organismi invadenti e per riconoscere strutture proteiche in funghi, batteri e cellule cancerogene”. Il medico ha detto inoltre che il nostro sistema immunitario è meno predisposto a riconoscere additivi sintetici.

Dr. Swerlick, dermatologo, è d’accordo sull’idea che le reazioni agli additivi sintetici sono rare e non sono state capite affondo, rendendole ancora più difficili da identificare.

In un articolo del 2013 Swerlick ha descritto i casi di 11 pazienti che ha visitato per un lasso di tempo di 5 anni, ognuno dei quali si è presentato con disturbi cutanei cronici, che schiarivano significativamente quando farmaci contenti coloranti venivano sostituiti da medicazioni prive di coloranti. (Alcuni scettici hanno affermato che l’orticaria generalmente va e viene e non c’è prova che l’eliminazione dei coloranti causi lo schiarimento della pelle dei pazienti)

“Molti dei pazienti avevano una lista di allergia a farmaci lunghe 20 farmaci” ha detto il Dr. Swerlick. “Puoi capire che non possono essere allergici a tutte queste medicine. Deve esserci qualcosa in comune a tutte, come un colorante. Questo è uno degli indizi”.

Diversamente da severe reazioni allergiche al cibo, come arachidi, che avviene all’istante, la reazione agli additivi tende a ritardare per parecchie ora o addirittura giorni, rendendole difficili da rintracciare, ha spiegato il Dr. Swerlick, a non ci sono buone strumenti di diagnosi per identificare allergie ad additivi alimentari. Un segnale di possibile allergia a un additivo è la reazione a un prodotto pronto o a un piatto in ristorante, anche se si tollera lo stesso cibo quando lo si prepari in casa.

“C’è una ragione per essere scettici.” ha concluso il Dr. Swerlick, “Ma io penso che la comunità degli allergologhi storicamente ha eguagliato l’assenza di prove alla prova di assenza”.

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