Travaglio contro la Boschi: ‘Ha mentito e in un Paese serio la sua carriera politica finirebbe oggi’

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Le accuse di ses sismo e antipatia non sono bastate a Maria Elena Boschi per vincere il confronto con Marco Travaglio a Otto e Mezzo sulla questione banche.

Interpellato dalla conduttrice Lilli Gruber su quali fossero i suoi “sentimenti” nei confronti dell’ex ministra, il giornalista ha detto:

“Dei miei sentimenti non frega assolutamente niente a nessuno. Io faccio il giornalista, era Berlusconi che aveva introdotto la categoria dell’odio e dell’amore in politica, a me dei politici non importa niente né in un senso né nell’altro. Li giudico per quello che fanno”.

Un ministro che incontra il presidente della Consob, la cui nomina è governativa e il cui rinnovo e governativo – ha proseguito Travaglio – “non appena parla e gli sottopone un problema, è evidente che sta esercitando non una pressione esplicita, perché non ha bisogno di tirar fuori la pistola, gli basta essere il ministro in carica, uno dei ministri più importanti del governo Renzi, quale era la signora Boschi.”

Della crisi delle banche – ha aggiunto il direttore del Fatto Quotidiano – “parla il ministro delle Finanze, del territorio non parliamo perché da quando c’è il Porcellum (e finora si è votato solo col Porcellum) non esistono i rappresentanti del territorio e la signora Boschi è stata nominata dai vertici del suo partito”.

Travaglio ha poi detto che “se un ministro che non c’entra niente con le vicende finanziarie va a parlare con il capo di un authority tra virgolette indipendente al quale non dovrebbe neanche avvicinarsi per affrontare temi che riguardino specificamente questa o quell’azienda, men che meno quella di cui suo padre è il consigliere di amministrazione e poi vicepresidente, e gli esprime, e cito testualmente, ‘preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro’ e Vegas si sente costretto a dire alla ministra ‘guardi che ha sbagliato persona’ perché la Consob non è competente sulle scelte di aggregazione delle banche, questa a casa mia è un’interferenza di un ministro che non c’entra nulla in una autorità indipendente a proposito di una fusione bancaria della quale si devono occupare esclusivamente i consigli d’amministrazione delle due banche che vogliono o non vogliono sposarsi, né il ministro, né tantomeno la Consob avrebbe dovuto mettere becco”.

Questa – ha commentato il giornalsita – “è solo una delle tante vicende che dimostrano le entrate a gamba tesa della ministra Boschi in vicende nelle quali istituzionalmente per il suo dovere di imparzialità istituzionale non avrebbe mai dovuto mettere il becco”.

Quindi – ha concluso – “quando è andata in parlamento a dire che non ci sono state corsie preferenziali né conflitti di interesse, la signora Boschi ha mentito e in un Paese serio la sua carriera politica finirebbe nella giornata di oggi”.

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