Finanza, accesso al cloud per combattere l’evasione fiscale

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La Guardia di Finanza acquisisce strumenti di investigazione più tecnologici e sofisticati per far fronte all’evasione fiscale.

Con una Circolare operativa diramata dal Comando generale a tutti i reparti, è stata sancita la possibilità per il Corpo delle Fiamme Gialle, a partire dal primo gennaio, di avere accesso al cloud di aziende o imprenditori.

Il cloud è lo spazio virtuale in cui sono immagazzinati tutti i contenuti elettronici come le operazioni economiche e documenti burocratici vari, ma anche mail e foto e, in generale, dati personali.

L’obiettivo principale è quello di impedire l’evasione di ingenti quantità di denaro verso giurisdizioni off-shore.

Infatti, tramite questi accorgimenti, oltre a regolarizzare e modernizzare il modus operandi negli accertamenti amministrativi, velocizzando la prassi e riducendo la probabilità di errore, si punta a facilitare il rintraccio di movimenti di denaro illeciti.

Naturalmente gli agenti di controllo, per poter accedere ai dati connessi a una determinata vicenda, dovranno preventivamente ottenere l’autorizzazione da parte di chi è sotto verifica.

Solo nella situazione in cui non ci sia la volontà di cooperare da parte del contribuente, gli ufficiali sono autorizzati al prelievo forzato dei dati, nelle modalità indicate dal manuale: «È opportuno, in primis richiedere la collaborazione del verificato per l’ acquisizione dei documenti memorizzati nel cloud e, in caso di diniego, procedere come segue: 1) estrazione basata sulle credenziali di accesso, 2) accesso ai dati su cloud di utenti privati utilizzando i nomi utente e le password del soggetto sottoposto a verifica, recuperati dai file personali, dalle rubriche di contatti o con altri mezzi di rilevamento».

Nel documento si esorta anche alla prudenza “nel caso in cui il magazzino virtuale dei dati non abbia matrice aziendale ma di natura strettamente privata”.

a tiene però presente che verranno recuperati il maggior numero di dati possibile, ove si ritiene che i metodi classici non siano più sufficienti “per stabilire il luogo di tassazione degli utili delle imprese che vi ricorrono”.

Ovviamente, per evitare di danneggiare il materiale elettronico, sarà prevista una collaborazione tra specialisti informatici dell’azienda e dei militari.

Una novità arriva anche sul finale.

Nel caso in cui le investigazioni non suggeriscano un motivo per avviare un iter penale, le copie del materiale elettronico verranno riconsegnate.

Ma in presenza di informazioni rilevanti legati a terze persone, viene espresso nel manuale, “l’ ispezione potrà estendersi anche alla documentazione contabile di soggetti terzi che hanno intrattenuto rapporti economici con quello verificato”.

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