Il premier Paolo Gentiloni ha confermato l’annuncio fatto il 13 dicembre scorso, ovvero che sarà inviata una missione italiana in Niger.
Parlando all’equipaggio della Nave Etna, che opera nell’ambito della missione Sophia nella acque del Mediterraneo, il presidente del Consiglio ha detto:
“Il terrorismo è andato consolidandosi in questi anni nel Sahel, in Africa, ed è questo uno dei motivi per i quali una parte delle forze che sono state dispiegate in Iraq – questa è la proposta che il governo farà in Parlamento – saranno dispiegate nei prossimi mesi in Niger, con una missione che avrà il ruolo di consolidare quel Paese, contrastare il traffico degli esseri umani e contrastare il terrorismo
“E’ un ‘Italia che accoglie, che è in prima linea nello sconfiggere i trafficanti, un’Italia che lavora per i diritti umani, addirittura, come è accaduto due giorni fa, aprendo per la prima volta un corridoi umanitario per i rifugiati in Libia”.
L’Italia – ha continuato Gentiloni – “ha la capacità di tenere insieme l’accoglienza e la lotta ai trafficanti, e siamo fieri del riconoscimento di essere stato il Paese più pronto e capace di salvare vite umane.
Lavoriamo per sconfiggere lo schiavismo dei tempi moderni. E’ un lavoro con il quale l’Italia ha raggiunto dei risultati straordinari. Abbiamo inferto dei colpi ai trafficanti di esseri umani che forse neanche immaginavamo”.
Ma non sono solo i motivi umanitari ad aver spinto l’esecutivo a inviare la missione in Niger:
“Noi tuteliamo il nostro interesse nazionale e lo facciamo sempre in amicizia con gli altri paesi, mai in contrapposizione. Il compito dei nostri militari non è mai stato quello di trovarsi un nemico. Noi vogliamo costruire dialogo, amicizia e pace nel Mediterraneo e nel mondo,” ha detto il premier riferendeosi all’impegno preso il presidente francese Macron, al G5 di Sahel di La Celle-Saint-Cloud.
Se il Parlamento darà il disco verde per la missione, le truppe italiane andranno in Niger per addestrare le forze anti-terrorismo congiunte del G5 Sahel.
Stanno finendo i clandestini, servono dei nuovi?