Dal 24 dicembre manifestava in maniera pacifica, poi ha deciso di compiere il gesto estremo e si è lanciato con la sua auto contro la sede della banca.
È la drammatica storia di un invalido di 59 anni che aveva investito 100mila euro in azioni di Veneto Banca e che ha perso quella somma per via del loro crollo.
Quei 100mila erano gli unici risparmi dell’uomo, gravemente invalido a causa per un incidente sul lavoro, che erano stati corrisposti come indennità assicurativa in seguito all’evento che da circa 15 anni non gli permette di lavorare.
Il 27 dicembre, dopo giorni di proteste, l’uomo ha si è lanciato in retromarcia con la sua auto contro la porta d’ingresso della sede centrale di Veneto Banca a Montebelluna, nel Trevigiano.
La polizia municipale e la Protezione civile sono intervenute subito, e sul posto sono giunti anche i volontari delle associazioni che aiutano i risparmiatori truffati dalle banche.
Le istituzioni hanno espresso solidarietà nei confronti del risparmiatore truffato. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto ha detto che “non c’è rabbia in quel gesto, ma disperazione,” e ha poi aggiunto: “l’articolo 47 della Costituzione spiega che ‘La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito’. Quella macchina in retromarcia celebra degnamente il 70esimo anniversario della promulgazione anche di questo articolo che, a rileggerlo, suona come atto d’accusa se pensiamo alla vicenda delle Popolari e al pesante lascito che essa consegna al prossimo Parlamento”.
L’invalido truffato dalle banche chiede solo che venga risarcito per il danno subito, che corrispondo per l’appunto, all’indennità assicurativa che aveva investito nelle azioni dell’istituto veneto.
In questi giorni, riporta TgCom, l’uomo si è nutrito di generi alimentari che si è portato da casa, e ha rifiutato qualsiasi tipo di aiuto che gli è stato offerto.
