Rincari in arrivo anche per mozzarelle, formaggi e salumi

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Il rialzo dei prezzi è stata finora la maggiore sorpresa di questo nuovo anno appena iniziato.

Infatti oltre a dover far fronte ai rincari delle bollette di luce e gas e delle tariffe autostradali, nel 2018 i consumatori dovranno metter mano al portafoglio anche per i prodotti alimentari confezionati come mozzarelle, salumi e formaggi.

Questi i dati diffusi da Unioncamere, che sono stati sviluppati dall’analisi della causa che sta alla base dei rincari.

L’aumento dei prezzi al consumatore è infatti dovuto a un aumento del costo di produzione.

Il responso dell’analisi mette in evidenza alcuni numeri: “L’aumento è atteso dopo i segnali di rialzo dei prezzi alla produzione della filiera lattiero-casearia: +6% latte, +8% parmigiano reggiano, +3% mozzarella vaccina, negli ultimi dodici mesi”. Si stima quindi un aumento totale del 3%.

Sempre da Unioncamere, ci spiegano che a influire su questo andamento di mercato non è solo il recupero dei prezzi delle materie prime alimentari, ma anche il recente cambiamento dell’industria verso il burro, “protagonista di incrementi superiori al 10% nel 2017 per effetto di una intensificazione degli impieghi da parte dell’industria che lo sta sempre più utilizzando in sostituzione dell’olio di palma”.

Un leggero aumento, inoltre, verrà registrato anche nel mercato dei tagli di carne più diffusi, in risposta ad un rialzo nei prezzi dei mangimi, che, a detta degli esperti, in questi ultimi mesi sta facendo lievitare i costi al consumatore.

In ultima analisi, uno spiraglio di risparmio si intravede dal panettiere e dal verduraio. L’ingente quantità di cereali, e conseguentemente di pane pasta e farina, che i consumatori hanno a disposizione, fa sì che il prezzo rimanga quantomeno stabile, o addirittura in discesa.

E, dopo il rincaro del 7% causato dal mal tempo del 2017, se il meteo si stabilizzasse a condizioni naturali, non potremo che assistere ad un’annata prospera per il mercato ortofrutticolo.

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