A Di Martedì Giovanni Floris ha fatto le pulci ad Alessandro Di Battista sulla questione candidature M5S, mettendone in dubbio la genuinità in quanto la maggior parte di essere arrivano da persone sconosciute ai vertici del movimento.
L’esponente 5 Stelle ha rintuzzato le critiche osservando come i problemi, semmai, li abbia il Partito Democratico.
Il conduttore ha detto:
“Tanto gli italiani vi sostengono che sono arrivate 15mila di (persone) che si propongono da sole per essere nominate parlamentari. Sono numeri altissimi, voi non conoscete molte di queste. Perché sa, quando un partito nasce dal territorio, ha una storia tradizionale, c’è una sorta di rete sul territorio stesso che conosce le persone.
E allora, che ne so, il leader del Pd o di Forza Italia telefona e dice ‘ma questi che si propongono nelle zone tue come sono?’ E quello dice ‘e qualcuno è buono, qualcuno no’.”
Immediata la replica di Di Battista:
“Ho visto come li conoscono. Oggi hanno arrestato cinque sindaci di cui non so quanti del Partito Democratico”.
Mentre Floris cercava di interrompere, Di Battista ha aggiunto: “I telegiornali Pd1, Pd2 e Pd3 della televisione pubblica dicono ‘arrestati i sindaci’ senza dire che sono sindaci del Pd. Se fossero stati 5 Stelle ci stavano qua la BBC e la CNN e tutti a parlare dei 5 Stelle.
L’ho visto come li conoscono i partiti i loro amministratori”.
Floris ha proseguito osservando che lo staff pentastellato deve verificare che i candidati siano davvero sostenitori del M5S e controllare cosa fanno le loro famiglie: “Ha visto cosa hanno passato Boschi…”
Di Battista ha risposto dicendo: “Boschi non ha passato quel che ha passato per colpa sua e del padre, ma perché lei ha agito in funzione del padre, è una cosa totalmente diversa”.
Floris ha poi aggiunto: “Tutte queste 15mila persone. Come fate? Telefonate al Paese e chiedete che tipo è?”
“Ci prende in giro?”, ha replicato il deputato, che ha aggiunto: “Stiamo già vagliando tante candidature che controlla i curricula, le fedine penali, certificati 335. Un lavorone che ci siamo messi a fare”.
Di Battista ha chiuso la polemica con una battuta: “All’inizio il M5S candidava soltanto iscritti, ci hanno detto che eravamo una setta. Oggi che apriamo alla società civile non va bene neanche questo.
Candidiamo forse De Falco (l’eroe della Costa Concordia, ndr), io vedo già alcuni giornaloni rivalutare la figura di Schettino: diranno che evidentemente l’inchino andava bene”.