Otto e Mezzo, la Lorenzin attacca i 5 Stelle. Travaglio la mette a tacere

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Marco Travaglio mette ancora una volta sotto accusa i media italiani.

A Otto e Mezzo il commento sui 5 Stelle di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute dei governi Letta, Renzi e Gentiloni e candidata con la sua lista personale alleata del Pd, ha scatenato un acceso dibattito con il direttore del Fatto Quotidiano, il quale ha criticato l’informazione nostrana.

La conduttrice ha chiesto al giornalista se il peggio che può capitare all’Italia sarebbero le larghe intese o un governo del M5S. Travaglio ha risposto osservando:

“Sai, se vincono quelli che ci hanno portato al disastro attuale… Li abbiamo già sperimentati. Dire che gli altri ci porterebbero ad un disastro peggiore si può dirlo, ma mancano le controprove. Fino a quando non si proverà un governo a 5 Stelle non si potrà dire se sono un bluff”.

La Lorenzin ha interrotto Travaglio dicendo che “abbiamo già Roma, abbiamo Spelacchio, facciamo un grande Spelacchio nazionale e così abbiamo la controprova”.

Immediata la replica del direttore del Fatto: “Bene. Il fatto che lei parli di Spelacchio anziché dell’insider trading di Renzi a De Benedetti la dice lunga su come siete ridotti. Si sono dedicati più titoli su un albero di Natale rinsecchito che non agli scandali finanziari e bancari. Come lei dimostra lei non è un giornale italiano, lei è un ministro della Repubblica che dovrebbe chiedere conto al suo ex premier dell’uso che faceva delle informazioni privilegiate sul decreto bancario”.

Travaglio faceva riferimento all’intercettazione pubblicata mercoledì scorso dai giornali italiani, ma che è stata “ignorata e sottaciuta”, come denunciato anche dell’ex direttore di Sky Tg24 Emilio Carelli.

La telefonata, risalente al al 16 gennaio 2015, rivela che l’allora premier Matteo Renzi diede a Carlo De Benedetti dando un’informazione “fondamentale che ha consentito all’editore de la Repubblica, La Stampa e l’Espresso di lucrare plusvalenze di 600 mila euro in tre giorni, mentre andavano in fumo i risparmi di migliaia di piccoli risparmiatori”.

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