Ospite a Domenica Live, il programma condotto da Barbara D’Urso, Alessandro Di Battista ha replicato a Silvio Berlusconi, il quale domenica scorso, sempre in diretta dalla D’Urso, aveva detto che il M5S è una setta.
“Noi non facciamo parte di nessuna setta, ma piuttosto che espatriare come fanno tanti giovani ci rimbocchiamo le maniche. Siamo persone perbene e di nessuna setta al contrario di quello che dice Berlusconi” ha detto Di Battista, che a proposito della sua rinuncia al secondo mandato ha spiegato: “Avevo deciso nel 2014 di non ricandidarmi. Per il M5s si può fare politica anche fuori dalla istituzioni e voglio dimostrare che non siamo attaccati alle poltrone”.
L’esponente pentastellato ha proseguito parlando della posizione del M5S sulle alleanze con altri partiti:
“L’alleanza intesa come un cartello elettorale anche se non si ha nulla in comune, insomma quella che noi chiamiamo accozzaglia, non ci interessi. Per noi non rappresenta un sistema con cui amministrare l’Italia. Noi andiamo soli e io credo che, siccome prenderemo molti voti, quando Mattarella ci darà l’incarico ci presenteremo davanti alle Camere dicendo che vogliamo fare alcune cose, come l’aumento delle pensioni minime, e vediamo gli altri cosa dicono”.
E ancora:
“Noi vogliamo semplicemente poter avere un’occasione. Se vinceremo e saremo primi, avremo il diritto di provare a realizzare il nostro programma. A fare quello che in molti hanno promesso ma non hanno mai fatto pur avendo governato a lungo”.
Riguardo alle coperture del programma 5 Stelle per mantenere le promesse fatte ai cittadini Di Battista ha ricordato che “i soldi nel nostro Paese ci sono: Gentiloni in 20 minuti ha trovato 20 miliardi per le banche…”.
Sulla questione vaccini, il deputato ha detto: “La posizione ufficiale è la seguente: io ho votato contro il dl Lorenzin non perché pensiamo che non siano utili, tanto è vero che ho vaccinato mio figlio, ma se l’obiettivo è la massima copertura vaccinale si possono avere idee diverse su come raggiungerla. Noi non siamo contro i vaccini, ma pensiamo che una massima copertura si abbia con una corretta informazione e che questa sia più fruttuosa dell’obbligo e della coercizione”.