Il dramma senza fine di un’intera generazione di italiani

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Si riempiono la bocca di belle parole ma hanno ucciso una generazione.

Sono di nuovo candidati alle elezioni ma sono la causa principale di tutti i mali dei giovani italiani.

Dicono di aver creato lavoro, ma la metà dei ragazzi nel nostro Paese è disoccupata.

I dati che emergono dalla prima analisi Coldiretti/Ixè su “I giovani italiani, la vita e il lavoro” mostrano una realtà drammatica e lontana anni luce dalla leggenda metropolitana dell’Italia che è ripartita, colossale fake news propagata dai fake media di regime.

Se l’Italia è ancora in piedi non è merito né del governo Monti, né di Letta, né del “Bomba” fiorentino. A salvarci dal fallimento sono i risparmi di una vita dei cittadini, che vengono in parte scialacquati ogni giorno da uno Stato spendaccione e crudele, e in parte usati dalle famiglie per mantenere i propri figli.

Un trentenne su tre vive ancora con la paghetta dei genitori. E la percentuale sale al 55% se consideriamo tutti i giovani tra 18 e i 34 anni. Agghiacciante.

I governi piddini hanno preferito dare più di 20 miliardi alle banche invece che garantire un reddito minimo ai disoccupati. Il risultato è che le famiglie hanno dovuto usare il proprio reddito:

“La famiglia – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – è diventata una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno” e la struttura delle famiglie italiane, e di quella agricola in particolare, aggiunge, non è affatto superata. Anzi: “Si è invece dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà moltissimi cittadini”.

L’analisi di Coldiretti sfata un altro mito, quello dei giovani italiani “Bamboccioni” che sanno soltanto lamentarsi: il 56% dei giovani nel 2018 accetterebbe un posto da spazzino che, se prima era considerato poco gratificante, oggi è diventato un “lusso” per gli italiani under 35, spiega Coldiretti.

E poi c’è chi cerca lavoro in tutti i modi, ma non ne trova: “una percentuale del 34 per cento per rassegnazione e sfiducia non ha inviato alcuna domanda di assunzione o lavoro”.

Per concludere, c’è il dramma di chi si vede costretto ad emigrare all’estero per poter condurre una vita dignitosa: il 34% degli italiani è disposto a farlo e il 22% non vede altra scelta. Purtroppo, però, in molti casi i nostri giovani che fuggono all’estero non trovano condizioni di vita migliori. Ma tornare indietro per loro sarebbe un male ancor peggiore.

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