La Cina ha annunciato che a giugno partirà una missione sulla Luna, denominata Chang’e 4.
Nonostante quello passato sia stato un anno altalenante in termini di successi, i tecnici aerospaziali cinesi non hanno cessato di essere ambiziosi, ma anzi hanno arricchito il loro programma ponendosi degli obiettivi di grande lungimiranza.
Il viaggio dei cinesi verso la Luna, racconta Tiscali.it, , noto come programma “Chang’e 4” in onore della dea lunare cinese, dev’essere considerato un evento sensazionale in quanto è il primo nel suo genere.
Infatti l’obiettivo del paese del Dragone è quello di far approdare un veicolo nella parte oscurata della Luna, quella, quindi, che non è rivolta verso la Terra.
In questo modo sarà possibile captare le onde radio provenienti dall’universo senza il cosiddetto ‘rumore di fondo’, ovvero i segnali radio che emana la Terra, che sono, appunto, schermati dalla Luna.
La comunicazione tra il veicolo che atterrerà sulla Luna e il centro aerospaziale cinese sarà mediato da un satellite, che, situato a metà strada tra la Terra e la Luna, farà da ponte radio per le telecomunicazioni. Il lancio del satellite è previsto per il prossimo 5 giugno, e sei mesi dopo verrà lanciata una sonda contenente il rover che si aggirerà per il suolo lunare.
Il rover oltre a studiare la geologia lunare porterà dalla sonda semi e insetti, per studiarne la sopravvivenza in ambiente lunare. Zhang Yuanxun, capo progettista di una divisione del progetto, ha dichiarato in merito al Morning Post: “A bordo della sonda vi saranno patate, semi di arabidopsis e uova di bachi da seta. Le uova si schiuderanno dando vita ai bachi da seta che produrranno anidride carbonica, mentre le patate e i semi emetteranno ossigeno attraverso la fotosintesi. Insieme potranno creare un semplice ecosistema sul nostro satellite naturale”.
A inizio 2018 è anche previsto il rientro in atmosfera del Tiangong 1, il ‘Palazzo celeste’.
Questo il nome della prima stazione spaziale cinese, monitorata da tutte le agenzie spaziale del mondo per l’imprevedibilità del suo atterraggio.
Gli esperti cinesi dicono che si disintegrerà prima di giungere sulla Terra, ma il resto della comunità scientifica mondiale non ne è così sicura. A metà marzo, indicativamente, si saprà chi aveva ragione.