Ci risiamo.
Renzi è tornato a Porta a Porta e ha promesso di nuovo gli 80 euro, che stavolta andrebbero non solo ai lavoratori ma alle famiglie che hanno almeno un figlio e a partite IVA.
Sarebbe una bella proposta se non fosse che, memori di quanto accaduto con gli 80 euro in busta paga promessi in occasione delle elezioni europee del 2014, non ci lasciamo ingannare.
Nel marzo scorso vi avevamo raccontato la storia di Elio D’Annibale, vigile del fuoco da vent’anni, in prima linea durante i terremoti dell’Italia centrale, che si è visto costretto a restituire il bonus degli 80 euro allo Stato perché ha superato di 460 euro il tetto consentito. Ne ha dovuto restituire 230.
E come dimenticare la promessa degli 80 euro alle famiglie fatta da Renzi alla Leopolda lo scorso novembre: ad un giorno dalla chiusura della kermesse renziana abbiamo appreso che il bonus bebè è stato dimezzato e passerà da 80 euro a 40 euro, per un totale di 480 euro all’anno. I soldi entrano dalla porta ed escono dalla finestra.
Ora Renzi, in crisi di consensi, promette 80 euro a famiglie e al popolo delle partite IVA, ma non è altro che l’ennesima “mancetta elettorale”, perché non risolve i problemi delle persone.
Alle famiglie non servono 80 euro al mese. Hanno bisogno che i figli lavorino perché così non si devono sobbarcare i costi per mantenerli. Ma i governi piddini degli ultimi anni hanno fallito nel creare occupazione e oggi un trentenne su tre è costretto a vivere con la paghetta dei genitori.
E gli 80 euro al mese non servono neanche alle partite IVA, che hanno invece bisogno di una drastica riduzione delle tasse, cosa che, nonostante le belle parole e le tante promesse, i governi piddini non hanno mai fatto.
Renzi a Porta a Porta ha anche detto che “i giovani il Pd non dice “‘Vi diamo un bonus per non lavorare’, come lascia immaginare il reddito di cittadinanza del M5S”.
La verità è che la proposta per il reddito di cittadinanza pentastellata si inserisce in un programma ben strutturato di lotta alla povertà creata dagli ultimi governi, compreso quello di Matteo Renzi.