La legge di Bilancio 2018 ha apportato delle importanti modifiche per quanto riguarda le deduzioni effettuabili dalle partite Iva.
Dal primo di Luglio, infatti, non useranno più la scheda carburante, perché le spese di benzina, gasolio e diesel potranno essere dedotte solo se effettuate tramite carte di credito o di debito, oppure carte prepagate.
Non saranno certo poche le difficoltà e i problemi a cui andranno incontro professionisti e imprese nel periodo iniziale.
Questo cambiamento rappresenta una svolta importante verso una maggiore integrazione della moneta elettronica sia a livello della pubblica amministrazione, sia dei contribuenti, al fine di combattere l’evasione fiscale.
Il contante, quindi, non potrà più essere adoperato né per detrarre il costo relativo all’acquisto, né per sottrarre la complementare imposta sul valore aggiunto.
Inoltre, la legge prevede che le spese di carburante effettuate da titolari di partita Iva presso i distributori stradali, siano certificate con fattura elettronica.
L’addetto alla vendita presso il distributore dovrà quindi prendersi l’onere di emettere la fattura quando a effettuare il pagamento è un titolare di partita Iva.
Per i benzinai l’obbligo entra in vigore a partire dal primo Settembre 2018.
Infine è stato inserito un credito di imposta al 50% del totale delle commissioni addebitate per pagamenti effettuati tramite moneta elettronica. Questo credito potrà essere utilizzato solamente in compensazione tramite il modello F24, a partire dal periodo d’imposta seguente a quello di maturazione.
Sono attese, in ogni caso, ulteriori informazioni da parte del Ministero dell’Economia e della Agenzia delle Entrate in merito a questo tema.
Particolare attenzione sarà rivolta a come professionisti e aziende potranno beneficiare degli sgravi fiscali sull’acquisto di carburante per motivi lavorativi.
