Di commenti ipocriti sul caso rimborsi dei parlamentari 5 Stelle in questi giorni ne abbiamo letti e sentiti tanti.
Matteo Renzi ha paragonato la vicenda a Tangentopoli, Matteo Salvini ha detto che i 5 Stelle “ingannano milioni di italiani”, Berlusconi ha solo detto “onestà e onestà” e ha forse avuto più dignità di tutti.
Mancava all’appello solo Laura Boldrini, che alla fine ha deciso di dire la sua su Twitter: “A Di Maio hanno ritirato la patente dell’onestà . Come farebbe a tenere sotto controllo il bilancio dello Stato se non riesce a garantire la contabilità dei suoi parlamentari?”, ha scritto.
La presidente della Camera e Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, si sono tagliati lo stipendio del 30%, però il secondo, al pari dei “furbetti” grillini non ha restituito un bel po’ di soldi al Pd. Ai suoi vecchi colleghi Grasso deve 83.250€ per essere stato eletto al Senato nella scorsa legislatura.
E allora, cara Boldrini, la togliamo anche a Grasso la “patente dell’onestà”?