Collegato con lo studio de “L’Aria che Tira”, programma condotto da Myrta Merlino su La7, Alessandro Di Battista è tornato sul caso rimborsi che ha scosso il M5S.
La conduttrice ha chiesto al deputato uscente pentastellato un commento sulle dichiarazioni di Ivan Della Valle, deputato 5 Stelle accusato di non aver restituito parte dello stipendio, che ha detto: “Io non versavo più i soldi un po’ per motivi personali ma anche perché ero molto molto deluso dal Movimento, ha cambiato posizione su tutto e non è più il movimento a cui io ho aderito”.
Di Battista ha commentato dicendo: “Le persone che hanno sbagliato cercano una strategia d’uscita, ma io non commento, vado avanti. Sto facendo campagna elettorale da non candidato, mi interessano i problemi reali del Paese”.
Più che altro, ha aggiunto l’esponente 5 Stelle, “vorrei ringraziare Renzi, tutto il suo staff di questi geni della comunicazione politica, che pensando di indebolirci ci hanno rafforzato, hanno montato tutta questa storia su, non i nostri rimborsi, le donazioni. Il M5S non fa rimborsi, ma dona di tasca propria. E le dico che tante persone che vengono in piazza, prima di questa polemica, non credevano appunto alle restituzioni del Movimento 5 Stelle. Oggi tutta Italia sa che il 5 Stelle ha restituito 23 milioni di euro”.
Quindi tutta Italia, ha proseguito Di Battista, “tutta Italia prenderà una decisione tra tre forze politiche: il M5S che ha restituito 23 milioni di euro alle imprese, Berlusconi che ha versato a Cosa Nostra non sappiamo quanto e il Pd, e Renzi, che l’unica cosa che ci ha restituito è Berlusconi”.
Myrta Merlino ha poi chiesto a Di Battista “come facciamo a sapere che non sbaglierete ancora?”. Immediata la replica: “Questa domanda va fatta ai partiti politici che non è che sbagliano a donare, sbagliano a candidare persone inquisite. Lei è campagna, conosce perfettamente il dramma dello sversamento illegale dei rifiuti tossici, che produce morti, produce cancro nella sua regione. E lei sa che il Partito Democratico ha candidato il figlio di De Luca, tra l’altro imputato per, se non sbaglio, bancarotta fraudolenta; e il Partito Democratico ha come assessore l’altro figlio di De Luca, oggi indagato per corruzione per lo sversamento appunto di rifiuti tossici che producono morte e cancro in Campania”.