Non solo il candidato di Fratelli d’Italia Luciano Passariello risulta indagato nell’inchiesta sui rifiuti in Campania.
La procura di Napoli sta indagando anche su pezzi grossi del Pd locale come Roberto De Luca, assessore al Bilancio del Comune di Salerno figlio del più famoso Vincenzo, presidente della regione.
Passariello e Roberto De Luca sono indagati per corruzione insieme ad altre dieci persone. Il primo è accusato anche di finanziamento illecito.
Leggiamo su Ansa.it che il coinvolgimento del figlio del governatore campano nell’inchiesta sarebbe collegato a un video pubblicato dal giornale online partenopeo Fanpage.it in cui un finto imprenditore (un camorrista diventato collaboratore di giustizia) propone accordi illeciti in riferimento ad appalti per lo smaltimento delle ecoballe. Per questo De Luca junior sarebbe indagato per corruzione.
Nel video De Luca vanta di poter intervenire a livello regionale e fa i nomi di intermediari che potrebbero aiutare il finto imprenditore a concludere l’affare.
Ci sarebbero poi altri filmati che dovrebbero essere presto pubblicati da Fanpage.it e che coinvolgerebbero almeno altri due politici campani: uno di centrodestra e uno di centrosinistra.
Il tutto, riporta Il Corriere della Sera, è nato dalle indagini congiunte della Sco e degli agenti della Mobile di Napoli, i quali hanno ricostruito un “accordo corruttivo sugli appalti Sma che avrebbe consentito a una cordata di imprenditori di stilare un accordo con soggetti interni alla Sma e alla Regione Campania e con Passariello — nella sua qualità di consigliere regionale — per l’affidamento dello smaltimento dei fanghi provenienti da cinque depositi di stoccaggio a fronte di utilità in somme di denaro calcolate in percentuale sui guadagni ottenuti”.
Sulla base di questo, i pm ipotizzano corruzione e finanziamento illecito.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Giovanni Melillo, dall’aggiunto Giuseppe Borrelli e dai sostituti Ivana Fulco, Celestina Carrano, Sergio Amato, Ilaria Del Verme ed Henry John Woodcock.