Matteo Renzi a Di Martedì attacca Di Maio: ‘Rinunci all’immunità parlamentare’

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Mentre in Campania saltano teste e poltrone in seguito all’inchiesta di Fanpage su appalti e rifiuti, Matteo Renzi a Di Martedì evita di parlare dello scandalo attaccando Luigi Di Maio attaccandolo per le dichiarazioni su Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania Vincenzo.

Il candidato premier del M5S aveva commentato la notizia del coinvolgimento del figlio di De Luca dicendo: “Voglio farvi vedere il volto degli assassini politici della mia gente. Quando saremo al Governo inaspriremo la legge Severino che è troppo timida per i criminali politici”. Per questo De Luca senior ha querelato Di Maio, chiedendo che rinunci all’immunità. Richiesta ribadita a Di Martedì da Renzi, che ha detto: “Rinunci all’immunità parlamentare”.

Il conduttore Giovanni Floris ha però voluto approfondire la vicenda, ricordando a Renzi la gravità di quanto emerso dall’inchiesta di Fanpage: “C’è un fatto brutto, lui è il figlio del presidente della Regione. Andavano a parlare di ecoballe con lui che è solo un assessore del Comune di Salerno, allora si presume che andassero a parlare con lui che poi glielo dice al papà. Tant’è che una vostra segretaria del Pd si è dimessa e dice: ‘io avevo creduto alla rottamazione, mi ritrovo a parlare di clientele, di capibastone, di familismo’. Al di là di cosa è successo dal punto di vista giudiziario, questo è lo spaccato di una politica antica, lei era andato lì per cambiarla”.

L’ex premier non ha risposto in merito e si è limitato a dire che “i ragazzi di Fanpage sono indagati pure loro, lasciamo decidere al giudice”.

I giornalisti di Fanpage sono indagati per l’uso di un agente provocatore, che ha proposto un affare illecito a dei politici. Il figlio di De Luca, invece, è indagato perché invece di alzarsi e andarsene rimane lì a parlare con l’agente provocatore.

Poi Renzi ha rigirato la frittata attaccando i 5 Stelle: “Avendo le carte in regola secondo il pedigree del decalogo grillino, io non ci sto a fare una campagna elettorale in cui vengono a mettere i puntini sulle ‘i’ a noi quelli che hanno candidato truffatori riconosciuti”.

Senza dire quali fossero questi truffatori, il segretario dem, rivolgendosi a Floris, ha aggiunto: “Lei mi deve dire il nome di un candidato del Pd che ha truffato qualcuno”.

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