Armando Bertolazzi e Salvatore Giuliano candidati ministri del M5S a Sanità e Istruzione

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Ospite a L’Aria che Tira su La7, Luigi Di Maio ha presentato, altri due potenziali futuri ministri del M5S: Salvatore Giuliano e Armando Bertolazzi.

Se il M5S vincerà a Giuliano andrà il Ministero dell’Istruzione e a Bertolazzi quello della Sanità. Il primo è preside dell’Istituto Ettore Majorana di Brindisi, Bertolazzi invece è un medico patologo specializzato in oncologia ed è dirigente dell’ospedale Sant’Andrea di Roma.

“È la prima volta che un dirigente scolastico avrà questo incarico. Ha rivoluzionato il mondo dell’istruzione e ha creato una rete di ebook per far risparmiare gli studenti”, ha detto Di Maio a L’Aria Che Tira.

Giuliano durante la trasmissione ha parlato della riforma “Buona Scuola” varata dal governo Renzi. Ha dichiarato che alcuni punti della legge dovrebbero essere modificati, ma non è favorevole ad un azzeramento completo.

Finora i ministri presentati da Di Maio sono nove. Ne rimangono altri nove, che saranno svelati nel corso presentazione ufficiale di tutta la squadra di governo.

Gli altri nomi già rivelati sono:

– Andrea Roventini all’Economia
– Il generale Sergio Costa all’Ambiente
– L’ex olimpionico Domenico Fioravanti allo Sport
– Il professor Lorenzo Fioramonti al Mise
– Pasquale Tridico al ministero del Lavoro
– Alessandra Pesce al ministero dell’Agricoltura
– Giuseppe Conte a alla Deburocratizzazione e Meritocrazia.

Nel dibattito di ieri a Matrix con Mario Giordano, Di Maio ha detto in merito all’eventuale squadra di governo 5 Stelle:

“Io sto presentando delle persone che finalmente, invece di arrivare ad un ministero per logiche partitiche e di potere, ci arrivano perché hanno le competenze per affrontare una riforma delle pensioni che non massacri la gente.

E ancora: “Le persone che ho individuato in questa squadra sono persone non ‘tecniche’, sono persone che mettono testa e cuore nelle cose che fanno. E significa che quando tu stai facendo la riforma dei contratti di lavoro, ti devi chiedere che fine fanno i giovani italiani a cui fanno contratti da un giorno di lavoro”

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