Piera Aiello è una testimone di giustizia neo eletta con il Movimento 5 Stelle in Sicilia.
Era moglie di Nicolò Atria, figlio del boss mafioso Vito Atria. Il 24 giugno 1991 fu ucciso il marito in sua presenza e a seguito di questo evento lei decise di denunciare gli assassini del marito. Poi iniziò a collaborare con polizia e la magistratura insieme alla cognata Rita Atria con il giudice Paolo Borsellino.
Da 26 anni Piera vive nell’anonimato e solo ora, grazie all’elezione in parlamento potrà mostrarsi in pubblico e tutti vedranno il suo volto, le misure di sicurezza resteranno però alte.
Roberto Galullo sul Sole24Ore racconta come la vita di Piera si incrociò con quella di Paolo Borsellino dopo la denuncia da parte di lei dell’assassinio del marito:
“Un amico carabiniere e l’allora sostituto procuratore di Sciacca, Morena Plazzi, la condussero a Terrasini per conoscere il Procuratore capo di Marsala, Paolo Borsellino.
Dopo quell’incontro Borsellino, scrive Piera Aiello sul suo profilo facebook, «non rappresentò solo il magistrato che si occupava delle mie testimonianze, ma diventò un amico, un padre a cui aggrapparsi nei momenti di sconforto (e sono stati tanti!)». Fu Borsellino a convincere Piera Aiello a ricevere il contributo che lo Stato eroga ai testimoni di giustizia e che lei non voleva. «Borsellino si fece una gran risata – scrive ancora Piera – dicendomi di prenderli perché io ero diventata una collaboratrice di giustizia, cioè ero sotto tutela dello Stato e dovevo considerare quest’ultimo come un padre che mi manteneva». Quando iniziò a collaborare non c’era il servizio centrale di protezione ma l’Alto commissariato, alle cui carenze Borsellino cercava di sopperire «dandoci qualche soldo per arrivare alla fine del mese».”
Poi quest’anno la candidatura con il M5S, di cui Piera dice:
«In questo preciso momento della politica è l’unico movimento che mi dà fiducia, ha gli stessi miei ideali, ossia, verità, giustizia, legalità, trasparenza. È un movimento giovane, con idee innovative e concrete, che pensa di fare il bene dei cittadini con concretezza, che non fa false promesse come tanti hanno fatto. E’ un movimento che non ha paura di nulla e di nessuno, che non scende a compromessi, proprio come me, sicuramente io e il movimento porteremo la questione testimoni di giustizia alla luce, con la mia voce, ossia la voce di chi ha vissuto da 26 anni le fatiche che un testimone affronta, i disagi, le negazioni, esule dal proprio paese, la Sicilia».
Alle elezioni Piera ha ottenuto 77.950 voti, quasi il 52% dei voti nel collegio uninominale di Marsala.