Nuovo litigio in diretta tv tra Andrea Romano, deputato del Pd, e Filippo Nogarin, sindaco di Livorno.
L’esponente dem durante L’Aria che Tira, programma condotto da Myrta Merlino su La7, ha detto che Luigi Di Maio è come i politici berlusconiani: “Venti anni fa sarebbe stato benissimo in Forza Italia,” ha detto Romano, secondo cui si farà un’alleanza M5S-Lega
Il deputato del Partito Democratico ha poi attaccato il reddito di cittadinanza introdotto a Livorno da Nogarin, come aveva già fatto nel corso di una puntata del 25 febbraio scorso di “Non è l’Arena” durante la campagna elettorale.
Allora il sindaco pentastellato chiamò in diretta per smentire Romano, che denigrava la misura del reddito di cittadinanza a Livorno senza alcun contradditorio.
Anche stavolta Nogarin ha telefonato in diretta. Romano ha reagito dicendo che “Nogarin fa sempre questa gag, è come Berlusconi che telefona in diretta”.
Il sindaco 5 Stelle ha replicato: “Chiamo ogni volta perché Romano racconta menzogne all’infinito per cercare in qualche modo di renderle reali. Le cose che ha detto Romano sono assolutamente false. Avete preso alle elezioni il 18% dei voti e continuate con la solita politica”.
La conduttrice è intervenuta nel dibattito: “Mi sento una intrusa tra di voi”.
Romano ha ribattuto: “Nogarin c’è rimasto male perché a Livorno i 5 Stelle sono arrivati terzi, nonostante Nogarin sia sindaco della città da 4 anni”.
Reddito di cittadinanza Livorno, cosa aveva detto Romano?
La prima polemica era nata perché Andrea Romano aveva detto che con l’introduzione del reddito di cittadinanza a Livorno da parte dell’amministrazione pentastellata è stata eliminata la sussistenza a 400 famiglie.
Un’affermazione che si è dimostrata falsa.
Nogarin ha infatti spiegato che “non è assolutamente vero che il reddito di cittadinanza sia stato tagliato, anzi è uno strumento che ha aiutato molte persone. Le tasse non sono aumentate, come va sbandierando l’onorevole Romano. Abbiamo salvato aziende che purtroppo il Pd con la giunta precedente aveva mandato in malora”.