Si allontana, almeno per il momento, l’ipotesi di un governo 5 Stelle-Lega.
Luigi Di Maio, intervistato da Annalisa Cuzzocrea per Repubblica, ha detto che “ora il senso di responsabilità nei confronti del Paese ci obblighi tutti, nessuno escluso, a sotterrare l’ascia di guerra. A noi viene chiesto l’onere di dare un governo al Paese, ma tutti hanno il dovere di contribuire a risolvere i problemi della gente e mostrare senso di responsabilità”.
Il leader 5 Stelle ha spiegato che le convergenze con i dem sono “molte di più di quel che si crede” e che a differenza di Forza Italia, non ha mai posto veti sul Pd. E ha aggiunto: “non ho mai parlato di Pd ‘derenzizzato’ come qualcuno ha scritto. Quello che abbiamo sempre contestato è la linea di totale chiusura dal Pd all’indomani delle elezioni”.
E ancora: “Oggi il nostro appello sincero a mettere da parte le asperità per il bene del Paese è il segnale che gli italiani ci chiedono per dimostrare che siamo una forza politica all’altezza della situazione complessa nella quale ci troviamo e capace di governare”.
Di Maio ha proseguito che il contratto di governo di cui ha parlato al Quirinale consiste nel “mettere al centro le risposte più urgenti alle grandi emergenze del Paese”, come “lotta alla povertà e alla corruzione, il lavoro, le pensioni, un fisco più leggero e una pubblica amministrazione che agevola e non ostacola i cittadini alle imprese”.
Il capo politico pentastellato ha smentito le indiscrezioni della stampa che vorrebbero un suo passo indietro:
“C’è un candidato premier che prende 11 milioni di voti e la prima cosa che gli si chiede è che si faccia da parte?”.
E ha concluso: “Il M5s non avrebbe nulla da perdere se ora si tornasse a votare, anzi. Ma noi vogliamo dare un governo a questo paese”.
Come risponderà il Pd?
Beh…Quanto esposto dal leader 5s può sembrare che sia venuto a miti consigli. Dicevo può sembrare, ma dato i precedenti belligeranti contrasti tra il loro e il PD, sarà molto difficile che questo transiga anche se si chiede un principio di responsabilità. Ciò è dovuto che il PD grande partito e oggi ridimensionato dagli scarsi consensi elettorali, ma, penso, che non sarà mai un gregario per principio di dignità e per non essere ulteriormente accusato di interessi di scranni che si intuisce quante critiche nascerebbero e questo grande partito rischierebbe l’estinzione. Pertanto determinati progetti vengono preventivati nel corso del cammino che siano privi di arroganza e trattati con diplomazia che se non ci fossero stati i precedenti chissà che il PD oggi non la vedrebbe diversamente.
Bene senza sotterfugi e magna magna Un governo serio e che mantenga le promesse I colori non contano più Viva l’Italia…
Di Maio non tradire chi ti a votato niente Partner si va a nuove votazzioni !