Sarebbe stato Silvio Berlusconi a sabotare l’accordo Lega 5 Stelle per la formazione del nuovo esecutivo.
Lo svela un retroscena di Blitz Quotidiano.
Giovedì mattina ci sarebbero stati contatti tra il leghista Giancarlo Giorgetti e il leader del M5S Luigi Di Maio.
Sul tavolo sarebbe stata messa una proposta di discutere solo sulle convergenze programmatiche e lasciare, per il momento, da parte le divergenze politiche, ovvero il veto posto dai pentastellati su Forza Italia e la questione della presidenza del Consiglio.
Il M5S avrebbe fatto al Carroccio la stessa proposta resa pubblica al termine delle consultazioni con Casellati: un accordo Lega 5 Stelle per la formazione del nuovo esecutivo con l’appoggio esterno di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Con questa formula, secondo il M5S, sarebbe potuto partire il governo e la Lega non avrebbe dovuto “scaricare” i propri alleati.
La proposta però, riporta Blitz Quotidiano citando fonti anonime del M5S, è naufragata quando Di Maio e i capigruppo Toninelli e Grillo hanno avuto il colloquio con la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati.
“Berlusconi ha sabotato l’accordo”, sarebbe il “refrain” che filtra dai vertici pentastellati.
Nel corso del colloquio la presidente del Senato avrebbe detto alla delegazione 5 Stelle che Berlusconi non accettava l’esclusione del proprio partito dal governo.
La richiesta di B. erano alcuni ministeri e la cancellazione del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del M5S, dall’accordo di governo.
Secondo Blitz Quotidiano Di Maio avrebbe rifiutato la proposta anche perché questa avrebbe comportato la rinuncia alla presidenza del Consiglio.
Prima di parlare con i giornalisti al termine del secondo giro di consultazioni a Palazzo Giustiniani, Di Maio avrebbe inviato un messaggio di testo a Salvini che doveva essere più o meno così: “Tra voi non c’è accordo, nel centrodestra non c’è unità”.
Il M5S ora aspetta che Salvini faccia un passo avanti, ma i pentastellati non credono che Mattarella possa conferire il pre-incarico al leader della Lega.
