Trattativa Stato-Mafia: è arrivata la sentenza.
La Corte di Assise di Palermo ha condannato a pene comprese tra 8 e 28 anni di carcere gli ex vertici del Ros Mori, Subranni e De Donno, l’ex senatore Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, Massimo Ciancimino e i boss Bagarella e Cinà.
Mori e Subranni sono stati condannati a 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato.
Dell’Utri è stato condannato a 12 anni per lo stesso reato,
Il boss Leoluca Bagarella è stato condannato a 28 anni sempre per minaccia a corpo politico dello Stato.
Il capo mafia Antonino Cinà sconterà 12 anni per le stesse imputazioni.
L’ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno dovrà scontare 8 anni per lo stesso reato.
Il reato per cui sono stati riconosciuti colpevoli tutti gli imputati è quello di violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato.
In altre parole, spiega Il Fatto Quotidiano, sono stati intimiditi con la promessa di altre bombe e altre stragi se non fosse cessata l’offensiva antimafia i tre esecutivi che si sono succeduti tra il giugno 1992 e il 1994.
A Massimo Ciancimino, che è accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia dell’ex capo della polizia De Gennaro, sono stati dati 8 anni.
L’ex ministro democristiano e presidente del Senato Nicola Mancino è stato assolto dall’accusa di falsa testimonianza.
Mancino ha detto di sentirsi “sollevato” dopo aver appreso la notizia.
“E’ finita la mia sofferenza anche se sono sempre stato convinto che a Palermo ci fosse un giudice. La sentenza è la conferma che sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo che tale è stato ed è tuttora,” ha commentato.
Vittorio Teresi, il giudice che ha istruito il processo sulla trattativa Stato-mafia, ha dichiarato che il processo e la sentenza sulla Trattativa Stato-Mafia sono dedicati a Paolo Borsellino, a Giovanni Falcone e a tutte le vittime innocenti della mafia.
