“Politicamente una pietra tombale su Berlusconi”.
Così Riccardo Fraccaro sulla trattativa Stato-Mafia dopo che la Corte d’Assise di Palermo ha pronunciato il verdetto.
L’esponente 5 Stelle, che è anche Questore anziano della Camera dei Deputati, ha pubblicato ieri un post sulla propria pagina Facebook in cui afferma che “la sentenza sulla trattativa Stato-mafia cade come un macigno su un sistema di potere che tenta ancora di avvinghiare il Paese nei suoi tentacoli”
“Dell’Utri fece da tramite tra Cosa nostra e Berlusconi – ha proseguito Fraccaro – politicamente è una pietra tombale sull’ex Cavaliere”.
Il deputato pentastellato ha concluso con un messaggio al leader della Lega: “Ora Salvini decida,” ha scritto.
Sulla notizia della sentenza si è espressa anche Paola Taverna, che sempre su Facebook ha pubblicato un post in cui ha ringraziato Nino Di Matteo e tutti gli altri magistrati “che combattono ogni giorno per la verità”.
Più duro Nicola Morra. Il senatore 5 Stelle ha replicato a Berlusconi per la frase sui “5 Stelle che a Mediaset pulirebbero i cessi” con un tweet in cui si legge: “Meglio vivere onestamente, magari grazie al “pulire i cessi”, piuttosto che accordarsi con la #Mafia.
Capito, Silvio?.
Morra si riferiva alla sentenza di condanna emessa ieri al cofondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri.
Il Blog delle Stelle, blog ufficiale del M5S, ha pubblicato un intervento a firma della deputata Giulia Sarti.
Sarti ha scritto che che questa sentenza “dimostra pure che la scellerata disponibilità di alti ufficiali dell’Arma dei carabinieri e di esponenti di vertice del partito-azienda Forza Italia al fine di accordarsi con la più pericolosa organizzazione criminale operante in Italia alla fine della prima Repubblica”, ricordando che è stata artefice delle stragi di via D’Amelio il 19 luglio 1992 e di Firenze e Milano nel 1993.
Oggi, ha aggiunto Sarti, “assumono forza le parole gridate da centinaia di migliaia di cittadini e cittadine italiane dal 1992 ad oggi: fuori la mafia dallo Stato!”.