Nino Di Matteo: ‘Dell’Utri ha fatto da tramite tra Cosa nostra e il governo Berlusconi ‘

“Dell’Utri ha fatto da tramite tra Cosa nostra e il governo Berlusconi“.

Lo ha dichiarato il pm Nino Di Matteo, che ha istruito il processo sulla trattativa Stato-mafia, dopo la lettura della sentenza che ha condannato tra gli altri anche il cofondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri.

La Corte di Assise di Palermo gli ha dato 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato. Dell’Utri si trova già in carcere, dove sta scontando sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Di Matteo, dopo la lettura del verdetto, ha dichiarato:

“La sentenza dice che Dell’Utri ha fatto da cinghia di trasmissione tra le richieste di cosa nostra e l’allora governo Berlusconi che si era da poco insediato. La corte ritiene provato questo”.

E sul leader di Forza Italia e i suoi presunti rapporti con la mafia, ha affermato:

“Il verdetto dice che il rapporto non si ferma al Berlusconi imprenditore ma arriva al Berlusconi politico”.

Non ha tardato ad arrivare la replica da parte dei vertici Fi.

Il partito di B. ha diffuso una nota con la quale “respinge con sdegno ogni tentativo di accostare, contro la logica e l’evidenza, il nome di Berlusconi alla vicenda della trattativa stato-mafia”.

Forza Italia ha poi lasciato intravedere la possibilità di una querela nei confronti del giudice Di Matteo, accusato di partecipare alle iniziative del M5S (Di Matteo era ospite lo scorso 7 aprie all’evento #Sum02, che si è tenuto a Ivrea in ricordo di Gianroberto Casaleggio).

Si legge nella nota diffusa da Forza Italia:

“Il fatto che uno dei Pubblici Ministeri coinvolti nel processo – non a caso assiduo partecipante alle iniziative del Movimento Cinque Stelle – si permetta, nonostante questo, di commentare la sentenza adombrando responsabilità del Presidente Berlusconi è di una gravità senza precedenti e sarà oggetto dei necessari passi in ogni sede”.