Il divorzio tra i separati in casa Salvini e Berlusconi sembra sempre più probabile.
Secondo le indiscrezioni dei giornali i contatti tra Lega e M5S non si sono fermati nonostante il fallimento del mandato esplorativo ad Elisabetta Casellati per sondare centrodestra e 5 Stelle sulla loro disponibilità a formare un governo.
Fonti pentastellati hanno rivelato che a sabotare l’accordo è stato Berlusconi, cosa che ha irritato non poco i vertici della Lega, i quali non hanno digerito lo sfogo di Berlusconi ai danni del M5S e l’apertura al Partito Democratico.
Andrea Carugati su La Stampa di oggi scrive che comunque 5 Stelle e Lega continuano la trattativa, che prosegue con due premesse fondamentali: no a un governo istituzionale e no ad accordi col Pd.
Rimane però l’incognita della premiership: Di Maio è il favorito in quanto leader del partito che ha preso più voti. E su questo punto i pentastellati hanno sempre dichiarato di non essere disposti a scendere a compromessi. Ma in casa Lega, spiega Carugati, “si ragiona sul fatto che «finora abbiamo fatto un lavoro enorme per i cinque stelle. Se rompiamo con Berlusconi per fare un governo con loro, non possono pretendere palazzo Chigi».”
Il nodo da sciogliere affinché si formi il governo gialloverde però è un altro: Matteo Salvini deve rompere a tutti i costi con il centrodestra. Anche perché i 5 Stelle, dopo la sentenza emessa al cofondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri nell’ambito del processo sulla Trattativa Stato-Mafia, non accetterà neanche un appoggio esterno di Fi.
“Ora lo schema possibile di gioco in questo campo è rimasto uno solo”, scrive Emilia Patta sul Sole24Ore. E spiega: “la rottura formale tra Matteo Salvini e il leader storico di Forza Italia con la formazione di un governo a due teste, ossia quella di Salvini e quella del leader pentastellato Luigi Di Maio”.