Travaglio a Che tempo che fa: ‘Borsellino sacrificato sull’altare di quella trattativa’

Marco Travaglio a Che tempo che fa ha detto che “il pm Paolo Borsellino fu sacrificato sull’altare di quella trattativa”.

Per questo motivo secondo Travaglio sarà “interessante leggere le motivazioni” della sentenza, che dovrebbero arrivare nel giro di qualche mese.

Per la mafia, ha spiegato il giornalista, Borsellino era “un ostacolo vivente”, così come lo erano tutti i pezzi dello Stato che provavano a contrastarla.

Il direttore del Fatto Quotidiano, nel corso del suo intervento, ha anche parlato dell’impasse governo. Travaglio, fautore da sempre dell’alleanza Pd-M5S, ha osservato che “sta a Fico” scongelare il Pd. “Fossi in lui – ha aggiunto – chiederei a tutti i leader di partito con chi non vogliono governare, dandogli un aut aut”.

“Che la trattativa ci fu – ha detto Travaglio – lo disse il generale Mori testimoniando nel processo delle stragi a Firenze. Noi facemmo una trattativa con Vito Ciancimino e gli dicemmo di chiedere ai capi mafia che cosa volevano in cambio della fine delle stragi, facendo così capire ai mafiosi che lo Stato era pronto a mettersi in ginocchio davanti alla mafia e a chiedere le condizioni alle quali la mafia avrebbe accettato di interrompere quella strategia stragista”.

Dopodiché, sarà la Corte di Cassazione a stabilire se quel fatto è reato, ha spiegato Travaglio, ma il fatto che la trattativa ci sia stata l’hanno detto alcuni dei protagonisti.

“Poi io non credo che dei carabinieri bel belli prendono e vanno da Vito Ciancimino, uno degli uomini dei corleonesi, per intavolare una trattativa se non hanno la certezza di avere le spalle coperte dal governo”, ha osservato il giornalista.

“E non credo – ha aggiunto – che Vito Ciancimino tratti con dei carabinieri ‘sfusi’ se non ha la certezza che quei carabinieri rappresentano lo Stato. Quindi ci devono dire ancora molte cose”.

E si è chiesto: “Chi ha mandato i carabinieri a trattare con la mafia?”